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Guerra ai mozziconi di sigaretta gettati per strada: sanzioni fino a 500 euro

Ogni anno gettiamo a terra qualcosa come 21.600 tonnellate di sigarette. Un problema ambientale ed economico, contro il quale le città italiane si sono attivate con una vera e propria crociata alla cicca “selvaggia”.
A cura di Biagio Chiariello
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ogni girno gettiamo 72mila sigarette e ora le citta italiane si attivano con le multe

Si fa un gran parlare di disoccupazione, di evasione fiscale e di recessione economica. Ma i problemi dell'Italia non sono solo questi. C' è anche un altro fattore di crisi che all'apparenza potrebbe essere considerato di secondo piano, ma non è così guardando a come si stanno muovendo i comuni in Italia per debellarlo. Stiamo parlando dei mozziconi di sigarette. Come fa notare Repubblica, i sindaci di mezza Italia, infatti, hanno lanciato una sorta di crociata mirata ad annientare la cattiva abitudine di gettare a terra le cicche. A partire da Lecce, dove l'amministrazione non perdona gli esercizi commerciali che non si dotano di un portacenere con sabbia esterno: 500 euro di multa. Salendo verso Firenze dove i cittadini più “distratti“ vengono puniti con una sanzione di 150, passando per Lucca (multe che vanno dai 30 ai 150 euro)  e Parma dove si arriva pure a 300 euro se colti in flagranza di “reato“. La più cattiva in tal senso è Trento dove chi getta a terra qualsiasi rifiuto, dovrà rispondere ad una multa-super: 500 euro.

E potremmo ancora elencare qualche altra città, perché la lista dei comuni anti – mozzicone è lunga. Da cosa deriva questa improvvisa campagna nazionale contro le cicche? Innanzitutto c'è una questione ambientale da tener in considerazione. Ogni anno si stima che buttiamo a terra (ma pure in mare) qualcosa come 72 miliardi di mozziconi, che messi su un' enorme bilancia peserebbero 21.600 tonnellate. Il problema è quindi strettamente correlato a quello dei rifiuti. Basti pensare che in ogni sigarette sono contenute tante di quelle sostanze tossiche, da far invidia ad eternit e pneumatici (per dirne solo un paio dei più pericolosi): nicotina, acetato di cellulosa, catrame condensato, polonio, gas tossici, composti organici volatili. Ma i problemi sono anche prettamente economici: il caso di Ferrara è esemplare. Il comune estense spende ogni anno migliaia di euro per rimuovere tutti i residui di sigaretta abbandonati: «Ci costa di più anche la manutenzione della viabilità – spiega a Repubblica Rossella Zadro, l'assessore all'Ambiente di Ferrara – perché per ripulire i sampietrini con gli aspiratori si rende la pavimentazione più fragile».

Il problema delle cicche di sigarette non è comunque solo italiano. Sono passati già diversi anni da quando Singapore ha introdotto provvedimenti rigidissimi per i fumatori ”illegali”. Da allora, l'esempio è stato recepito in tutta Europa. Con Parigi che multa con 35 euro la cicca “selvaggia“, Rotterdam 100 euro, mentre a Barcellona già si segnalano i blitz della polizia contro gli automobilisti che le gettano dal finestrino. L'iniziativa è sicuramente lodevole, giacché dà lo spunto per quella che è l'eliminazione del problema alla radice, cioè il fumo in sé che uccide 70.000 persone ogni anno. Anche se nel caso spagnolo, ci viene in mente  quella che ormai è una tecnica al quanto discutibile per rimpinguare le casse dei Comuni: l'autovelox imboscato dietro siepi e guardrail.

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