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Gilet arancioni a Roma, assembramenti e cori di insulti a Mattarella in piazza del Popolo

Al grido di “libertà”, con slogan contro il Capo dello Stato Sergio Mattarella nel giorno della Festa della Repubblica, a Piazza del Popolo sono arrivati i gilet arancioni. Cori anche contro i cronisti presenti: “Siete venduti, protestiamo contro il sistema capitalistico liberale, siete dei bastardi”.
A cura di Susanna Picone
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Nella giornata del 2 Giugno, una Festa della Repubblica che quest’anno si celebra in maniera anomala a causa della pandemia di coronavirus, alcune centinaia di persone si sono radunate al grido “libertà” in piazza del Popolo a Roma, dove oggi si è dato appuntamento anche il centrodestra con i tre leader, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. In piazza a Roma ci sono anche i gilet arancioni, per la loro prima vera manifestazione di protesta. E mentre si aspettava l'arrivo del leader della protesta, il generale dei carabinieri a riposo Antonio Pappalardo, dalla piazza qualcuno ha fatto partire dei cori di insulti contro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oltre a vari inviti a dimettersi al premier Giuseppe Conte e parole di scherno contro la stampa. "Siete venduti, protestiamo contro il sistema capitalistico liberale, siete dei bastardi", le parole dei gilet arancioni in piazza rivolte ad alcuni cronisti presenti per documentare la protesta.

Salta il distanziamento sociale a Roma – A causa dell'emergenza Covid quella di oggi all'Altare della Patria è stata una cerimonia con pochi presenti, per evitare assembramenti, che si è conclusa con il passaggio delle Frecce Tricolori. Poi Mattarella è volato a Codogno, il comune del Lodigiano in cui è stato scoperto il primo caso italiano di coronavirus nella notte fra il 20 e il 21 febbraio scorso, accolto dall'applauso caloroso e dalle grida di “grazie” della gente. Ma assembramenti ci sono stati lo stesso a Roma, dove appunto è scesa in piazza la politica, con il centrodestra che manifesta contro il governo, e con la protesta dei gilet arancioni guidati da Pappalardo. Anche in questo caso sono saltate tutte le regole previste per il distanziamento sociale teso a evitare il contagio da Covid-19.

Assembramenti alla manifestazione romana dei gilet arancioni: "Virus non c'è più" – Alla manifestazione dei gilet arancioni alcune centinaia di persone sono assembrate una affianco all'altra sotto al palco attrezzato su un camion, molte di loro senza mascherina e senza rispettare il metro di distanza. "Il virus non esiste, lo ha detto anche quel professore in tv l'altra sera, c'è stato ma ora non c'è più", è il pensiero di una manifestante. "Siamo qui per la libertà di pensiero perché vogliamo decidere come poter vivere – dice un altro – siamo perfettamente consapevoli che c'è stata un'emergenza sanitaria, Non discutiamo su questo, ma non ci devono essere obblighi perché altrimenti tutto si trasforma in una dittatura".

Pappalardo: "Non fermarono marcia Mussolini mentre a noi bloccano i pullman" –  "Ci hanno costretto a vivere come reclusi nelle nostre abitazioni. In 42 anni di servizio non ho mai visto tanti uomini delle forze dell'ordine in strada. Mussolini ha fatto la marcia su Roma e non lo ha fermato nessuno, a noi ci stanno fermando i pullman in strada per non farci manifestare". Questa una delle invettive dell'ex generale Pappalardo che ha arringato i gilet arancioni radunati in piazza del Popolo. Rigorosamente senza mascherina, come la gran parte dei manifestanti, Pappalardo ha voluto ribadire a gran voce: "Noi siamo il popolo, non siamo né di destra". Davanti al palco, dove si trovano alcune centinaia di persone, oltre a numerose bandiere arancioni sventolano anche diverse bandiere italiane. "Ci sono tanti – ha aggiunto – che si stanno ammalando ai polmoni per aver usato per troppo tempo le mascherine".

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