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Giallo di Cornuda, morto dopo 8 mesi di agonia il 63enne trovato nudo e ferito in casa

L’episodio del cosiddetto giallo di Cornuda rimane avvolto nel mistero sia per dinamica che per movente e ora la vicenda diventa ancora più complicata visto che manca uno dei testimoni dell’accaduto. Il 63enne non si era più ripreso dai colpi ricevuti dal ventenne che era con lui e che lo accusava di averlo sequestrato.
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A cura di Antonio Palma
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Non ce l’ha fatta l’uomo di 63 anni che otto mesi fa era stato trovato nudo e ferito in casa in un'abitazione di Cornuda, in provincia di Treviso, assieme a un ragazzo di 20 anni che ospitava e che è sospettato di averlo aggredito. L’uomo è morto nelle scorse ore dopo 8 mesi di agonia in una casa di riposo di Montebelluna, sempre nel Trevigiano, dove si trovava ricoverato privo di coscienza dal 10 luglio scorso. Quel giorno l’uomo fu rinvenuto completamente nudo, privo di sensi e con profonde ferite al capo nel suo appartamento dove oltre a lui era presente anche un giovane di venti anni di Quero, nel Bellunese, anche lui ferito.

Il ragazzo è ritenuto dagli inquirenti il responsabile delle lesioni riportate dall'anziano ma la vicenda del cosiddetto giallo di Cornuda rimane avvolta nel mistero sia per dinamica che per movente e ora la vicenda diventa ancora più complicata visto che manca uno dei testimoni dell’accaduto. La vicenda fin da subito era parsa poco chiara agli inquirenti perché entrambi gli uomini erano nudi e feriti e il giovane, con evidenti segni di una corda stretta attorno ai polsi fino a poco prima, era anche cosparso di benzina all’arrivo dei soccorsi.

Il ragazzo, soccorso in stato di shock e trasportato all’ospedale, ha dato subito la propria versione dei fatti, ovvero l’esser stato vittima di un sequestro durato 48 ore. Il ventenne aveva riferito agli investigatori di essere stato tenuto in ostaggio dall'uomo per due giorni e che la situazione aveva poi scatenato la sua reazione. A complicare il quadro il fatto che la vittima, sofferente di turbe psichiche, in gioventù era stata anche accusata dell'omicidio della madre. L’iniziale ricostruzione dei fatti in base alle testimonianze del ragazzo si sono complicate poi ulteriormente nel corso dei mesi con l’esame dei movimenti bancari eseguiti dal 63enne. “È presente un aspetto patrimoniale molto rilevante, che dovrà essere indagato e spiegato. Questo fa pensare che le cose siano andate diversamente da come sono state raccontate” ha affermato l’avvocato della vittima.

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