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Genova, raid fascista nella notte al liceo Da Vinci occupato: aule devastate e svastiche sui muri

Blitz neofascista al liceo Da Vinci di Genova: una quarantina di incappucciati, al grido di “viva il Duce”, hanno devastato la scuola occupata pacificamente dagli studenti, tracciando svastiche sui muri. Nessun ferito. Indagini in corso, ma forze dell’ordine accusate di essere intervenute ore dopo essere state chiamate.
A cura di Davide Falcioni
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Un blitz neofascista in piena regola, con porte divelte, aule devastate, vetri mandati in frantumi e svastiche disegnate sulle pareti. È il bilancio della notte di violenza che ha colpito la sede di via Alessi del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Genova, dove un gruppo di giovani incappucciati e vestiti di nero – appartenenti a gruppi di estrema destra – ha fatto irruzione durante l’occupazione studentesca, gridando "viva il Duce" e inneggiando altri slogan del regime.

Secondo le prime ricostruzioni, una quarantina di ragazzi si sarebbero dati appuntamento davanti all’istituto, forzando poi l’ingresso e aggredendo il presidio di studenti che, fino a quel momento, avevano gestito pacificamente l’occupazione. "Questa notte, dalle 24 in poi, durante una pacifica occupazione studentesca, approvata dall’assemblea e dedicata a cultura, socialità e partecipazione, un gruppo organizzato di decine di teppisti armati di spranghe, al grido di viva il Duce, ha sfondato l’ingresso della scuola, vandalizzato gli spazi e terrorizzato gli studenti presenti, sfregiato i muri con svastiche", ha denunciato il consigliere municipale di AVS Simone Leoncini.

Il blitz è durato alcune ore, tra mezzanotte e le quattro del mattino. A dare l’allarme sono stati alcuni residenti della zona, svegliati da urla e rumori di vetri infranti. Le forze dell’ordine, giunte sul posto dopo diverse segnalazioni, hanno trovato solo i segni del raid: il gruppo si era già dileguato. Le indagini della polizia sono in corso; alcune telecamere di sorveglianza nei dintorni potrebbero aver ripreso i volti o i movimenti degli aggressori.

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"Forze dell'ordine intervenute dopo ore"

Il liceo Da Vinci era occupato da alcuni giorni, come altre scuole genovesi, in solidarietà con Gaza e in protesta contro le politiche del governo Meloni. L’occupazione, fino a quella notte, era stata "pacifica e condivisa", spiegano gli studenti, ma è stata brutalmente interrotta dal raid. Leoncini ha parlato di “un’aggressione premeditata. Purtroppo le forze dell’ordine, pur ripetutamente allertate, sono intervenute solo ore dopo, mentre gli aggressori si sono impossessati della scuola, dopo aver avuto la meglio della coraggiosa resistenza degli studenti. Un fatto di inaudita gravità, che richiede massima allerta democratica – dice – la scuola dovrebbe essere un luogo sacro, fucina di cittadinanza".

Sui social, il consigliere ha invitato la città a reagire: "Chiediamo a tutte e tutti di tenersi pronti a partecipare e sostenere i ragazzi/e. Non possiamo lasciare impunita un’aggressione violenta contro studenti e contro la scuola come spazio libero di crescita, cultura e partecipazione. La Genova democratica e antifascista si stringa intorno alla Leonardo da Vinci e a tutti/e gli studenti".

La polizia ha confermato le violenze, riferendo che il materiale utilizzato per i danneggiamenti era stato in precedenza prelevato da un cantiere edile: "Sono in corso indagini approfondite mediante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza locali e cittadini, la repertazione di elementi utili a cura della Polizia Scientifica e la raccolta di informazioni da parte di testimoni, per definire l’esatta dinamica degli eventi ed identificare gli autori degli stessi, tutti giovanissimi, alcuni dei quali potrebbero essere minori".

Il collettivo studentesco: "Chiara matrice criminale e fascista"

Anche il collettivo studentesco del Da Vinci ha diffuso un comunicato in cui racconta le ore di paura e ribadisce la propria determinazione:
"Sabato sera, mentre stavamo vivendo un'occupazione pacifica e democratica, votata dall'assemblea d'istituto e dedicata ad attività culturali, sociali e formative, abbiamo subito un violento assalto da parte di un gruppo di decine di teppisti estranei alla scuola, con una chiara matrice criminale e fascista. Hanno sfondato l'ingresso, che abbiamo cercato di difendere in ogni modo, devastato spazi scolastici, sfregiato i muri con svastiche e messo in pericolo l'incolumità degli studenti presenti. Nonostante le nostre chiamate ripetute, le forze dell'ordine sono arrivate dopo ore e non sono intervenute. Non ci arrendiamo! La nostra risposta sarà determinata, pacifica e collettiva. Invitiamo studenti, genitori, docenti, cittadine e cittadini, associazioni democratiche e antifasciste subito a sostenere la scuola. Inizieremo riparando ciò che è stato distrutto, perché per noi la scuola è un luogo da difendere, non da assaltare. Il Leo non si arrende!!!".

ANPI: "Aggressione di indubbia matrice fascista"

Sulla vicenda è intervenuta anche l'ANPI di Genova, parlando di "una aggressione chiaramente studiata a tavolino, premeditata, di indubbia matrice fascista, come dimostrano frasi e simboli ma anche le modalità. Non è un caso che venga presa di mira una scuola, da sempre presidio costituzionale di cultura, di saperi, di crescita culturale e civile. E per questo è bersaglio di queste bande di neofascisti, che guarda caso agiscono nel buio, contro ragazzi inermi e pacifici, contro una scuola, dalla quale evidentemente loro non hanno imparato niente".

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