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Gamba nera e gonfia, poi la polmonite: Mauro muore per un’infezione a 32 anni durante vacanza in Scozia

Mauro Carminati, ingegnere della Lamborghini di 32 anni, è morto durante una vacanza a Edimburgo, dove si era recato per il ponte del 25 aprile: aveva una gamba gonfia, poi la polmonite. All’origine probabilmente una infezione. I dubbi dei familiari: “Stava benissimo, godeva di ottima salute”.
A cura di Ida Artiaco
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Quella che doveva essere una vacanza a lungo sognata, si è trasformata in tragedia per un 32enne originario della provincia di Bergamo. Mauro Carminati, ingegnere presso la Lamborghini nello stabilimento di Sant'Agata Bolognese, si trovava in Scozia, dove si era recato per trascorrere il ponte del 25 aprile, e dove è morto improvvisamente in seguito a una infezione.

Il giovane era partito per Edimburgo il 26 aprile da Crevalcore, in provincia di Bologna, dove viveva, per un soggiorno di cinque giorni. Ma poco dopo essere arrivato in Scozia si è accorto di avere una gamba gonfia, che per di più in breve si sarebbe anche annerita. Ma quando ha deciso di andare in ospedale, l'infezione era già arrivata ai polmoni. Così è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva, dopo che gli è stata diagnosticata una polmonite, e i medici hanno avvertito i familiari.

La madre e il papà di Mauro lo hanno raggiunto mercoledì 1 maggio, insieme a una zia, i quali hanno assicurato di averlo trovato "cosciente, parlava". Poi, è peggiorato di nuovo. "La febbre si è alzata – spiega la zia del 32enne – ed è subentrata un’emorragia cerebrale. Inizialmente i dottori pensavano che all’origine ci fosse un batterio e gli avevano somministrato tre cicli di antibiotici, che non hanno però dato gli esiti sperati. Hanno quindi capito che all'origine dell'infezione c'era in realtà un virus".

I medici hanno dichiarato il decesso dell'ingegnere 32enne il 3 maggio, di cui tuttavia non si conoscono le cause. I familiari si chiedono anche se la terapia somministratagli inizialmente dai medici possa aver influito negativamente sul tragico epilogo della vicenda. Anche perché, ha aggiunto la zia, "Mauro stava benissimo, godeva di ottima salute: è stato un fulmine a cielo sereno".

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