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G7 in Giappone, domani Joe Biden incontrerà Zelensky: “Felice di rivederlo per ribadire sostegno a Kiev”

Si terrà domani, domenica 21 maggio, l’incontro tra il leader americano Joe Biden e il presidente ucraino Zelensky al G7 di Hiroshima, in Giappone. “Felice di rivedere omologo di Kiev, sostegno all’Ucraina incrollabile”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Va avanti il G7 di Hiroshima, in Giappone, anche se la premier Giorgia Meloni ha dovuto annunciare il suo ritorno in patria prima del previsto per seguire da vicino i danni causati in Emilia Romagna dall'alluvione. Al centro del summit, l'arrivo a sorpresa del leader ucraino Volodymyr Zelensky che solo venerdì ha fatto sapere di essere pronto ad atterrare personalmente ad Hiroshima. Nelle scorse ore, il conflitto tra Russia e Ucraina è stato uno dei principali argomenti di discussione, con l'adesione di diversi Paesi europei alla cosiddetta "jet coalition" per fornire i caccia F-16 chiesti dall'Ucraina. Non è ancora chiaro chi li fornirà, ma Olanda, Danimarca e Belgio potrebbero mandarne un centinaio. Altri Paesi si sono offerti di addestrare i piloti: pronti ad aiutare in questo senso, vi sarebbero, i britannici, i francesi, i portoghesi e gli americani.

Il presidente Usa Joe Biden si è detto impaziente per l'incontro previsto con il leader ucraino Zelensky. Un incontro "molto atteso", ha sottolineato Biden, soprattutto dopo aver aperto la strada alle future consegne di aerei da combattimento per difendersi dalla Russia. L'incontro bilaterale è programmato per domani, domenica 21 maggio, poco dopo le 14 ora locale (alle 7 ora italiana). Secondo quanto affermato da un alto funzionario della Casa Bianca, in quest'occasione Biden ribadirà ulteriormente  il fermo e determinato sostegno degli Stati Uniti all'Ucraina.

A voler incontrare Zelensky, anche il presidente brasiliano Inacio Lula da Silva. Al collega francese Emmanuel Macron, avrebbe detto di voler avere un faccia a faccia con il leader di Kiev per provare a portare avanti in sua presenza una trattativa di pace per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lula aveva già attirato molte critiche per non aver pubblicamente condannato l'invasione russa, lasciando intendere l'esistenza di responsabilità di Kiev.

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