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Nuovo vertice Meloni-Zelensky, mentre i Paesi del G7 chiedono alla Cina di fare pressioni sulla Russia

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Il vertice bilaterale tra i due è avvenuto a margine delle sessioni del G7, che hanno portato anche alla pubblicazione di una presa di posizione ufficiale sulla guerra in Ucraina.
A cura di Luca Pons
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A margine del G7 che si sta svolgendo a Hiroshima, in Giappone, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per un colloquio bilaterale. Zelensky è arrivato in mattinata, dopo l'annuncio a sorpresa di ieri che avrebbe preso parte di persona ai lavori del summit internazionale.

Incontro tra Meloni e Zelensky, domani la premier torna in Italia

L'ultimo faccia a faccia tra i due risaliva esattamente a una settimana fa: il 13 maggio, il leader dell'Ucraina ha iniziato il suo tour diplomatico dall'Europa da Roma. Anche in quell'occasione, Meloni ha confermato il sostegno militare dell'Italia, dicendosi convinta che l'Ucraina "vincerà e rinascerà più forte e più prospera di prima". Il nuovo incontro è iniziato poco prima delle undici. La presidente del Consiglio con tutta probabilità ripartirà domani anticipando il rientro in Italia per seguire l'emergenza maltempo, ma aveva già fatto sapere che ci sarebbe stato comunque tempo per un altro incontro con Zelensky.

Il leader ucraino ha commentato così sul suo canale Telegram: "È importante proseguire il dialogo tra Ucraina e Italia in materia di relazioni bilaterali. Si è discusso della difesa e del sostegno politico all'Ucraina da parte dell'Italia e dei primi risultati della visita in Italia, avvenuta il 13 maggio. È necessario migliorare le nostre capacità di difesa aerea, compreso l'addestramento dei nostri piloti".

Cosa hanno detto i Paesi del G7 su Ucraina, Russia e Cina

Proprio mentre i due parlavano, è stato pubblicato il documento del G7 che ufficializza la posizione delle grandi potenze economiche sul sostegno a Kiev: "Condanniamo ancora una volta con la massima fermezza la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, che costituisce una grave violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite", si legge. L'invasione "rappresenta una minaccia per il mondo intero in violazione di norme, regole e principi fondamentali della comunità internazionale". Per questo, i Paesi del G7 hanno riaffermato il loro "incrollabile sostegno all'Ucraina per tutto il tempo necessario per portare una pace globale, giusta e duratura".

L'impegno, continua il documento, è di "intensificare il nostro sostegno diplomatico, finanziario, umanitario e militare all'Ucraina, ad aumentare le pressioni nei confronti della Russia e di coloro che sostengono la sua guerra". A questo proposito, "chiediamo alla Cina di fare pressioni sulla Russia affinché fermi la sua aggressione militare, e ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe dall'Ucraina. Incoraggiamo la Cina a sostenere a una pace globale, giusta e duratura basata sull'integrità territoriale e sui principi e scopi della Carta delle Nazioni Unite, anche attraverso il suo dialogo diretto con l'Ucraina".

L'appello è un passaggio significativo: la Cina non è inclusa nel circolo del G7, e proprio ieri da Pechino è arrivata la richiesta che i Paesi del G7 la smettano di "adottare una diplomazia intimidatoria e di creare piccoli gruppi chiusi ed esclusivi", tramite il portavoce del ministro degli Esteri Wang Wenbin. In questa fase del conflitto, la Cina ha cercato di posizionarsi come mediatore globale, dichiarando l'intenzione di agevolare le trattative per la pace. Ieri l'Unione europea ha raffreddato i rapporti, quando la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha detto che bisogna cercare "alternative alla Via della seta", il piano di espansione commerciale e politica cinese.

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