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Frode bonus locazioni, intercettazioni dei truffatori: “Stato pazzesco, si vogliono fare in****re”

I dialoghi tra imprenditore e commercialista intercettati dalla Guardia di finanza di Rimini nell’ambito dell’inchiesta sulle truffe per Sismabonus, bonus facciate e bonus locazione.
A cura di Antonio Palma
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“Cioè, lo Stato italiano è pazzesco, è una cosa… vogliono essere inc**lati praticamente…”, è una delle frasi di un dialogo tra imprenditore e commercialista intercettata dalla Guardia di finanza di Rimini nell'ambito dell'inchiesta sulle truffe per Sismabonus, bonus facciate e altre misure di sostegno per l'emergenza Covid che nelle scorse ore ha portato all'arresto di 12 persone e all'esecuzione di 35 misure cautelari. La frase, parte di un dialogo tra due arrestati, si riferisce al bonus locazioni che il commercialista illustra all'imprenditore e per il Gip è significativa della consapevolezza delle condotte illecite da parte degli arrestati. Come spiega il giudice per le indagini preliminari, nel dialogo i due evidenziavano che "tale agevolazione è anche estremamente vantaggiosa in quanto il credito di imposta è utilizzabile per compensare qualsiasi tributo senza alcuna limitazione, matura immediatamente nell’anno 2021 e non è differito come accade per il Sismabonus”.

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Lo stesso imprenditore intercettato, amministratore di diritto o di fatto di numerose società coinvolte e per questo ritenuto dagli inquirenti a capo dell’associazione a delinquere, in un altro dialogo spiega anche la truffa sul bonus sisma. “Tutte le particelle catastali sono particelle catastali che non avranno mai mai una ristrutturazione dopo di adesso. Sono tutte particelle di zone depresse” è la frase intercettata dalle Fiamme Gialle. Tutti meccanismi atti a incassare somme non dovute e predisposte invece come aiuto per imprese e commercianti in difficoltà per la pandemia covid. Del resto "l'inizio del coronavirus ha portato bene" affermavano gli indagati. A beneficiane anche commercialisti compiacenti tra cui uno degli arrestati che in una intercettazione afferma: " Coi soldi alla mano ho fatto delle operazioni importanti. Ho circa 400mila euro sui conti correnti che non so cosa farmene”.

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Secondo la guardia di Finanza, l'inchiesta, che vede 78 persone indagate e 440 milioni di euro di fondi illecitamente percepiti, ha portato alla luce una vasta frode che prevedeva l'uso di società attive ma in grave difficoltà economica attraverso le quali venivano creati falsi crediti d’imposta ad esempio dichiarando lavori edili mai iniziati o appunto canoni di locazione esagerati artificiosamente. Infine i crediti maturati venivano venduti a società compiacenti che li rivendevano a loro volta a società terze inconsapevoli. Un meccanismo che ha creato profitti enormi a discapito  delle casse dello stato e che non si è fermato nemmeno con la modifica del credito d’imposta e la comunicazione dell’avvio di controlli. Per il Gip, del resto, "l’autentica dedizione alla criminalità di profitto di molti degli indagati, già veri e propri habitué della frode… lascia presagire, in modo ragionevolmente certo, che gli stessi, in preda ad una sorta di ludopatia da reato, eluderebbero con disinvoltura" anche nuovi paletti "pur di continuare a delinquere o comunque pur di mettere al sicuro i profitti di reati già commessi”.

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