Fratelli morti in hotel a Firenze, il farmacista indagato: “Mi ha supplicato per quel farmaco”

“Mi ha detto che aveva un fortissimo dolore a un braccio con una recente ferita chirurgica e che in Belgio assumeva Oxycodone da 40 mg. Gli ho detto che era necessaria la ricetta medica. Lui insisteva sul fatto che aveva un forte dolore, mi ha quasi supplicato di dargli quel farmaco”: con queste parole, riportate dal quotidiano La Nazione, il farmacista che ha venduto dei medicinali a uno dei due fratelli belgi poco dopo trovati morti nella loro stanza d’albergo nel centro di Firenze prova a spiegare quanto accaduto sabato scorso. Secondo quanto accertato dalle indagini, è stato lui – un giovane di ventotto anni che arriva dall’Umbria e, da poco laureato, lavora in un farmacia vicinissima all’hotel Minerva, dove alloggiavano le vittime – ad aver venduto a uno dei due giovani il potente analgesico senza ricetta. Un medicinale a base di ossicodone, la cui potenza è paragonabile a quella della morfina.
Farmaci e alcol nella camera dei due fratelli morti a Firenze
Le confezioni di farmaco, da 28 pasticche ciascuna, sono state trovate nella stanza dei due fratelli Dries e Robbe De Ceuster, 19 e 27 anni, accanto a bevande alcoliche. Una sarebbe stata completamente vuota mentre dall'altra sarebbero mancate 14 pasticche. L'ipotesi è che nel weekend i due giovani abbiano consumato 42 dosi di questo farmaco, oltre ad aver bevuto alcol. Sarà comunque necessario aspettare gli esami tossicologici per stabilire se, come ipotizzano gli investigatori, i due fratelli siano deceduti a causa del mix di alcol e farmaci.
Il farmacista che ha venduto il medicinale sospeso dal lavoro
Il farmacista ventottenne al momento risulta indagato per omicidio colposo. “È molto provato. Si tratta di una persona mite che sta provando un grande dispiacere per quello che è successo”, le parole del suo legale riportate dal quotidiano. In seguito all’accaduto, il titolare della farmacia lo ha sospeso dal lavoro a titolo di provvedimento disciplinare. “Ho continuato a dire che quel farmaco non era dispensabile senza ricetta medica – la versione del farmacista – anche perché doveva essere assunto con modalità particolari, come ad esempio la non contemporanea assunzione di alcol. In ultimo gli ho specificato, esplicitamente, che si trattava di un farmaco a rilascio prolungato”. Alla domanda dei poliziotti sulle condizioni del giovane belga che si è presentato in farmacia, il farmacista ha detto di ricordare un ragazzo lucido, anche se parlava con tono leggermente concitato: “Non ricordo se sudasse. Mentre parlava e si muoveva ho notato che il braccio sinistro aveva una mobilità ridotta e quindi ho creduto che fosse veramente molto dolorante. Dopo questo colloquio, mi ha convinto e gli ho venduto due scatole di Oxycodin”. In totale il giovane belga ha speso 110 euro in farmacia. Al momento nell'inchiesta non vi sarebbero altri indagati.