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Francesco Dino ucciso a coltellate dopo una lite, arrestato il 26enne ricercato dopo l’omicidio

È stato rintracciato e arrestato nel Trapanese Giacomo Vitale Pecoraro, il 26enne accusato dell’omicidio di Francesco Dino. Il bracciante di 57 anni è stato ucciso con diverse coltellate giovedì 7 agosto a Prizzi, in provincia di Palermo.
A cura di Eleonora Panseri
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A sinistra, Francesco Dino, 57 anni.
A sinistra, Francesco Dino, 57 anni.

È stato rintracciato e arrestato nel Trapanese Giacomo Vitale Pecoraro, il 26enne accusato dell'omicidio di Francesco Dino. Il bracciante di 57 anni è stato ucciso con diverse coltellate giovedì 7 agosto a Prizzi, in provincia di Palermo.

A soccorrere il 57enne e a lanciare l'allarme era stata la sorella. L'assassino aveva colpito la vittima alle spalle e all'addome. Dino era stato trasportato in elisoccorso all'ospedale Civico ma era morto durante il volo a causa delle gravissime ferite riportate.

Il giovane sarebbe un vicino di casa della vittima. La sorella di Dino, assistita dall'avvocato Mario Bellavista, ha raccontato che i rapporti tra i due erano stati burrascosi negli ultimi tempi. Il 57enne infatti sarebbe stato ucciso dal giovane per vendetta.

Secondo quanto è stato ricostruito, infatti alcuni anni fa il bracciante agricolo assassinato aveva avuto una lite con il 26enne. I due si erano picchiati e Francesco Dino aveva presentato una denuncia.

"Aveva tentato di ucciderlo già la sera prima (dell'omicidio, ndr), si era appostato sotto casa intorno alle 22, l'ho visto mentre stavo stendendo i panni. Lui è rimasto lì per un po' di tempo, fino a quando non mi ha visto e si è allontanato", ha raccontato la sorella della vittima.

Secondo quanto riferito dalla donna, Giacomo Pecoraro, mercoledì sera si sarebbe appostato, dunque, sotto casa dell'uomo a Prizzi, in provincia di Palermo. Sapeva che il 57enne avrebbe fatto rientro a quell'ora, ma la presenza della sorella di Dino avrebbe mandato in fumo i suoi piani.

Il racconto della donna, infatti, rafforzerebbe quindi l'ipotesi della premeditazione. "Pecoraro ha certamente pianificato l'omicidio", ha sostenuto l'avvocato Bellavista.

Subito dopo il delitto l'auto di Pecoraro era sparita facendo pensare a un piano studiato nei minimi dettagli, ma saranno gli investigatori confermare questa ipotesi. Oggi, sabato 9 agosto, all'istituto di medicina legale del Policlinico è stata eseguita l'autopsia sul corpo del bracciante.

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