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Dormono col braciere acceso: due migranti uccisi nel sonno dalle esalazioni di monossido di carbonio

Un uomo e una donna trovati senza vita in una baracca del ghetto di Borgo Mezzanone, nel foggiano. Avevano acceso un fuoco di fortuna.
A cura di Biagio Chiariello
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Dramma nel ghetto di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, dove in una baracca sono stati trovati i corpi senza vita di due giovani migranti, un uomo e una donna, entrambi africani e non ancora identificati. I due sarebbero stati uccisi dalle esalazioni di monossido di carbonio emanate da un braciere che stavano utilizzando per proteggersi dal freddo. Altre due persone che dormivano nella stessa baracca sono rimaste leggermente intossicate.

A dare l'allarme sono stati alcuni migranti presenti nel grande insediamento dove vivono stabilmente oltre 1.500 stranieri occupati prevalentemente in lavori nelle campagne del Foggiano: i vigili del fuoco hanno sfondato la porta della baracca e scoperto tutto: per i due ragazzi era già troppo tardi: quando il personale del 118 è arrivato non ha potuto far altro che costatare il decesso dei due migranti.

Uccisi nel sonno dalle esalazioni di monossido di carbonio

Le rilevazioni tecniche, poi, effettuate con gli strumenti in dotazione, hanno confermato il sospetto: ad uccidere la coppia sono state le esalazioni provenienti da un braciere, trovato ai piedi del letto. Le indagini sono affidate alla polizia.

La tragedia è avvenuta a poca distanza dal Cara, il Centro di accoglienza per richiedenti asilo e dalla baraccopoli.

I precedenti

Nel novembre del 2019 altri due giovani nigeriani, ospiti del ghetto, morirono a causa delle esalazioni di monossido di carbonio sprigionate da una stufetta usata per riscaldarsi.

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