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Firenze, interrogati 3 studenti minorenni dopo pestaggio fuori al liceo: cosa rischiano

Sono iniziati i primi interrogatori dei sei giovani militanti di Azione Studentesca indagati per l’aggressione del 18 febbraio agli studenti del collettivo Sum davanti al liceo Michelangiolo di Firenze.
A cura di Biagio Chiariello
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Alcuni momenti dell'aggressione agli studenti del Michelangiolo
Alcuni momenti dell'aggressione agli studenti del Michelangiolo

I tre minorenni, appartenenti ad Azione Studentesca, indagati per i fatti del liceo Michelangiolo di Firenze, sono stati sentiti ieri pomeriggio (27 febbraio) e “hanno risposto alle domande dei magistrati e ricostruito la vicenda” ha spiegato il loro legale, Sonia Michelacci. I giovani – tutti studenti, tra i 16 e 17 anni, accompagnati da alcuni familiari – sono usciti dopo cinque ore di faccia a faccia con il procuratore capo Antonio Sangermano dalla sostituta Giuseppina Mione.

Chi sono gli indagati per il pestaggio di Firenze

In totale sono sei le persone indagate per l’aggressione del 18 febbraio agli studenti del collettivo Sum davanti al liceo di via della Colonna. Tutti quanti fanno parte di Azione Studentesca, movimento legato alla destra, e devono rispondere di violenza privata aggravata e lesioni personali aggravate nei confronti di due militanti del collettivo studentesco della scuola fiorentina. I tre maggiorenni saranno sentiti giovedì dalla Digos.

I tre minori i principali responsabili dell'aggressione

Sono comunque i tre minorenni i principali responsabili dell’aggressione: uno, in particolare, è stato ripreso in video mentre colpisce un ragazzo a pugni, per poi accanirsi su un altro prendendolo a calci alla testa. Per i tre le accuse sono di lesioni e percosse, con le aggravanti di aver agito in gruppo e per futili motivi.

Gli inquirenti dovranno visionare anche i referti medici dei due ragazzi aggrediti (uno ha avuto 5 giorni di prognosi, l’altro sei), i telefoni e alcuni volantini sequestrati nelle abitazioni degli indagati: dalle chat, foto e video gli investigatori potrebbero ricostruire la dinamica dell’assalto e capire se l’azione sia stata premeditata.

Dalle indagini è anche emerso che qualche giorno prima al liceo Pascoli i ragazzi di Azione Studentesca sarebbero stati allontanati dai coetanei dei collettivi di sinistra.

Cosa è successo al liceo Michelangiolo, la ricostruzione dell'aggressione

Sabato 18 febbraio due studenti sono stati colpiti da sei ragazzi di Azione studentesca, esterni alla scuola. In uno dei video che documentano l’aggressione si vede uno degli studenti ricevere calci e pugni alla testa da due persone mentre si trova per terra. Il ragazzo viene poi difeso da un altro studente e poco dopo la situazione si calma anche grazie all’intervento di una professoressa e, in un secondo momento, della polizia. Il caso ha avuto una eco nazionale, con l’intervento di vari esponenti politici.

La manifestazione e la lettera della preside

Martedì 21 febbraio oltre mille persone hanno partecipato ad una manifestazione “antifascista” nella zona dello stadio. Oltre agli studenti dei licei e diversi adulti hanno aderito alla manifestazione sigle della galassia della sinistra fiorentina.

Nello stesso giorno, la preside del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze Annalisa Savino ha scritto una lettera aperta sul caso a studenti, genitori e personale Ata della scuola che dirige: "Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti. ’Odio gli indifferenti' diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee”, si legge nella prima parte della lettera.

Una lettera ampiamente criticata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ma non solo. Due giorni dopo, il 23 febbraio, all’ingresso della scuola è apparso uno striscione con le seguenti parole: “Non ci fermerà una circolare, studenti liberi di lottare”. Striscione che ha spinto la Savino ha presentare denuncia contro gli studenti di destra.

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