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Firenze, condannato a 2 anni di reclusione ma è morto nel 2019: ora la Giustizia lo vuole in carcere

Fu condannato nel 2019 a 2 anni e 16 mesi per peculato. L’imputato, però, era già deceduto da 6 mesi. Ora il suo legale si è visto notificare un ordine di interdizione in carcere. Avrebbe 20 giorni di tempo per chiedere misure alternative alla detenzione.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un uomo deceduto nel maggio del 2019 è stato condannato in appello per peculato nel novembre del 2019, 6 mesi dopo il suo decesso. Dopo la condanna, è arrivata la richiesta di interdizione in carcere. Una storia singolare quella che arriva da Sesto Fiorentino, in Toscana. Il defunto avrebbe adesso 20 giorni di tempo per chiedere una pena alternativa alla detenzione. Il legale dell'uomo si è visto infatti notificare dopo due anni un ordine di esecuzione della pena.

Nel 2010, l'uomo protagonista della vicenda fu indagato dalla procura di Firenze per peculato. In qualità di amministratore di un'agenzia di pratiche auto, secondo l'accusa, avrebbe trattenuto i soldi dei bolli che invece andavano versati all'Aci. Nel 2012 fu condannato in primo grado a un anno e quattro mesi dopo un processo celebrato con rito abbreviato. Il legale dell'uomo non riuscì a contattare il suo cliente per il giorno dell'udienza d'appello, il 14 novembre del 2019. Tra l'inizio della discussione in aula e l'emissione della sentenza, avvenuta qualche ora dopo, il legale riuscì ad avere la conferma della morte dell'imputato grazie all'informazione fornita da un amico comune. I giudici però avevano già confermato l'aumento della pena a due anni e due mesi di reclusione.

Il legale dell'uomo aveva avvertito i giudici prima della lettura della sentenza, ma a quel punto i giudici non hanno fatto retromarcia. In questi giorni l'ufficio esecuzioni penali della procura generale ha notificato al difensore l'ordine di esecuzione di pena. Nel documento viene specificato che il condannato ormai defunto avrebbe diritto di richiedere misure alternative alla detenzione. Il tutto entro 20 giorni dalla notifica dell'esecuzione di pena. Il 53enne risulta per la giustizia solo irreperibile nonostante il comunicato decesso.

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