Femminicidio Fano, la fuga del marito di Anastasiia dopo averla uccisa e nascosta in una valigia

Si vede il furgoncino rosso che Moustafa Alashri usava per fare le consegne per la pasticceria per la quale lavorava a Fano e poi il supermercato e la stazione della cittadina marchigiana dalla quale è partito per raggiungere la stazione di Bologna. Sono questi alcuni dei momenti della fuga del marito di Anastasiia Alashri, la 23enne di origini ucraine, uccisa a coltellate e poi messa in una valigia proprio dal 42enne.

I carabinieri lo hanno fermato alla stazione del capoluogo emiliano mentre continuava la sua fuga probabilmente diretto all'estero. Nelle immagini diffuse dai militari del comando provinciale di Pesaro si vede l'uomo mentre la mattina del 14 novembre, il giorno dopo aver ucciso la moglie, si dà alla fuga: in particolare, nella prima sequenza, si vede il furgoncino di colore rosso, con alla guida il fuggitivo, entrare nel parcheggio di un supermercato di Fano (dove abbandonerà il mezzo). Nella seconda sequenza si vede l'uomo, di spalle, allontanarsi a piedi per raggiungere la Stazione Ferroviaria di Fano. L'ultima sequenza, infine, ritrae ancora l'indagato mentre raggiunge l'ingresso della Stazione FS dove salirà a bordo di un treno diretto a Bologna.

Moustafa Alashri era giunto con la moglie Anastasiia e il loro bambino di soli due anni lo scorso marzo da Kiev in Italia per sfuggire alla guerra: il rapporto tra i due, già teso, era precipitato negli ultimi tempi a causa soprattutto dei maltrattamenti che l'uomo infliggeva alla moglie. La donna che lavorava come cameriera in un ristorante di Fano aveva deciso di lasciarlo e il venerdì precedente alla sua uccisione lo aveva denunciato ai carabinieri, poi si era trasferita da un amico. Infine la decisione di andare a prendere degli indumenti a casa del marito: qui stando alla confessione dell'uomo sarebbe avvenuto l'omicidio.