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Il legale di Priebke: “Lui figura simbolo di dignità, libertà e sopportazione umana”

L’avvocato si è scagliato contro la Comunità Ebraica: “Voleva fargli fare la fine di Bin Laden, con le ceneri disperse in mare, per non creare un luogo di pellegrinaggio”.
A cura di Davide Falcioni
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Paolo Giachini, legale dell'ex capitano delle SS Erich Priebke, ha dichiarato all'Ansa: "Non ci siamo fatti mettere i piedi in testa né dalle autorità né dalla comunità ebraica. La famiglia di Priebke ha avuto quel che le spettava, il rispetto della salma che anche nei Paesi incivili è garantito, e il diritto alla pratica religiosa. Abbiamo ottenuto quel che volevamo dopo una settimana di tentativi di prevaricazione. Non dirò quando la salma lascerà Pratica di Mare né dove andrà (ieri ha detto o in Italia o in Germania, ndr) – aggiunge – perché sono vincolato dal segreto professionale. La famiglia e la prefettura mi hanno chiesto il massimo riserbo".

"La comunità ebraica – continua Giachini – voleva fargli fare la fine di Bin Laden, con le ceneri disperse in mare, per non creare un luogo di pellegrinaggio, hanno detto. Invece chi vorrà potrà rendere omaggio a una figura diventata simbolo di dignità, libertà e sopportazione umana". "La figura di Priebke mostrata sui giornali è una falsificazione. Il ricordo e la venerazione – ha detto ancora l'avvocato Giachini – non sono qualcosa di fisico ma vanno oltre. L'accordo trovato con le istituzioni soddisfa pienamente la famiglia del signor Priebke: rivolgiamo un ringraziamento alle autorità e al prefetto di Roma che ha collaborato e si è impegnato a trovare una soluzione anche se in veste istituzionale ci aveva impedito i funerali a Roma e ad Albano".

Ma il legale ha proseguito: "Non è una vittoria per noi, quanto la vittoria della civiltà sulla barbarie. Ci siamo battuti contro chi voleva risolvere diversamente le cose, contro le mosse dell'autorità, che avevano posto dei divieti, e anche contro le delinquenze fatte contro la salma e l'impedimento dei funerali. Sapevamo di avere dei nemici, ma non pensavamo fino a questo punto. La nostra vittoria è intima ed è quella di essere riusciti a dare una cristiana sepoltura a Priebke e di sottrarre il suo ricordo al vilipendio".

Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma, ha immediatamente replicato a Giachini: "Non ci siamo mai opposti alla sepoltura di Erich Priebke, purché non avvenisse sul suolo italiano e non diventasse un luogo di pellegrinaggio. E non permetteremo che lo diventi. Le regole del gioco le stabiliamo noi che abbiamo fondato la democrazia in questo Paese".

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