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Eparina in dose doppia, 75enne muore dopo giorni di agonia: procura di Genova apre inchiesta

Enrico Mengoli, 75 anni, è morto dopo un presunto errore nella somministrazione di eparina all’ospedale Evangelico di Voltri. La Procura di Genova ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Disposta l’autopsia e acquisiti documenti clinici.
A cura di Biagio Chiariello
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Sarà l'autopsia, prevista per lunedì, a chiarire se a causare la morte di Enrico Mengoli, 75 anni, sia stato un sovradosaggio di eparina. L’uomo è deceduto l’11 giugno dopo dieci giorni di agonia nel reparto di Rianimazione del Policlinico San Martino, dove era stato trasferito d’urgenza in seguito a un presunto errore nella somministrazione del farmaco anticoagulante durante il ricovero all’ospedale Evangelico di Voltri.

Secondo i primi accertamenti, Mengoli era stato ricoverato all’Evangelico per una semplice febbre, ma in quel contesto gli sarebbe stata somministrata una doppia dose di eparina, utilizzata per prevenire la formazione di trombi. Poco dopo, le sue condizioni sarebbero precipitate, rendendo necessario il trasferimento immediato al San Martino, dove è rimasto in condizioni critiche fino al decesso.

La direzione sanitaria dell’Evangelico, subito dopo il trasferimento del paziente, ha avviato un’indagine interna. In una nota rilasciata a Genova24, l’ospedale ha spiegato che “il peggioramento è stato legato a un evento avverso già inserito nel sistema ministeriale degli eventi sentinella” e che “sono stati condotti nell’immediato accertamenti per escludere eventuali errori di sistema, non rilevati, e successivamente un audit clinico”. La struttura ha inoltre sottolineato che tutte le informazioni cliniche sono state trasmesse al momento del trasferimento, e si è detta disponibile a collaborare pienamente con l’autorità giudiziaria e con i familiari del paziente.

Nel frattempo, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, affidato alla pm Gabriella Dotto. Saranno i carabinieri dell’aliquota di polizia giudiziaria del tribunale a condurre gli accertamenti: sono già state acquisite le cartelle cliniche e sono in corso le audizioni delle persone informate sui fatti.

Resta ora da chiarire se la somministrazione errata del farmaco sia stata determinante nella morte del paziente. In casi simili, solo una perizia tecnica potrà stabilire il nesso causale tra il trattamento farmacologico e il decesso. Intanto, l’autopsia di lunedì potrebbe fornire i primi elementi utili a far luce su quanto accaduto

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