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Elisa e Sonia travolte a Senigallia, l’investitore ai domiciliari: “Vuole incontrare i parenti”

Arresti domiciliari per Massimo Renelli, l’autotrasportatore arrestato dalla polizia per duplice omicidio stradale, aggravato dallo stato d’ebbrezza, dopo aver investito e ucciso due donne all’uscita della discoteca “Megà”, nell’hinterland di Senigallia. L’uomo si è detto distrutto per l’accaduto e ha chiesto di incontrare i familiari di Sonia Farris ed Elisa Rondina.
A cura di Susanna Picone
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Va agli arresti domiciliari Massimo Renelli, l’autotrasportatore di quarantasette anni arrestato dalla polizia per duplice omicidio stradale, aggravato dallo stato d'ebbrezza, dopo aver investito e ucciso due donne all'uscita della discoteca "Megà", nell'hinterland di Senigallia, lungo l’Arceviese. La tragedia si è consumata nella notte dell’Epifania. Sia le vittime – Sonia Farris, di trentaquattro anni, ed Elisa Rondina, di quarantatré anni – che Renelli avevano trascorso la serata in quel locale. E le due amiche stavano andando a riprendere la propria auto quando Renelli le ha investite. Non aveva visto le due donne e pensava di aver urtato un animale. Il gip di Ancona Sonia Piermartini ha accolto la richiesta del pm Ruggiero Dicuonzo dopo l'udienza di ieri a cui ha partecipato anche l’arrestato.

"Non doveva mettersi alla guida se aveva bevuto" – L’uomo si è detto “distrutto e disperato” per l’accaduto e, tramite i suoi avvocati, ha manifestato la volontà di incontrare i familiari delle due donne per esprimere il proprio dispiacere. Il suo primo pensiero in tribunale ad Ancona è andato ai familiari delle vittime, ma da questi per il momento non sarebbe arrivata alcuna apertura nei suoi confronti. “Non lo perdonerò mai – le parole di Andrea Farris, fratello di Sonia, riportate da Il Resto del Carlino – io e mio padre facciamo lo stesso suo mestiere, siamo autotrasportatori, non doveva mettersi alla guida se aveva bevuto. Un incidente così non si perdona. Noi ancora non abbiamo visto Sonia, di sicuro non vogliamo vedere lui”.

Alla guida dopo aver bevuto – Durante l'udienza, Renelli ha cercato di ricostruire quanto accaduto la drammatica notte dell'Epifania. Al gip ha spiegato di essersi messo alla guida perché, nonostante i drink consumati, non si sentiva "alterato". Doveva fare solo pochi chilometri per tornare a casa. Dai successivi controlli, è emerso che guidava con tasso alcolemico intorno ai 2 g/l.

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