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E se arriva la fine del mondo? Sesso a più non posso e “addio” lavoro per tutti

Come reagirebbero gli italiani di fronte ad un imminente cataclisma? Tutti si licenzierebbero all’istante, per dedicarsi a famiglia, viaggi e “piaceri”. E’ il risultato di un sondaggio dal GFK-Emer, dal quale viene fuori anche che la crisi economica ci spaventa molto più di terremoti e mafia.
A cura di Biagio Chiariello
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La cosa che fa più paura gli italiani? Non sembrano esserci dubbi: la crisi economica. Un'eventuale congiuntura finanziaria è temuta da oltre un terzo dei connazionali (35,7%). Di conseguenza, uno degli effetti più verosimili del default, e cioè la perdita del posto lavoro, spaventa un'altra buona fetta di italiani (34%). Insomma, la crisi fa molta più paura dei terremoti (7,3%), dell'immigrazione (6,9%), dell'inquinamento (6%) e della mafia (5%). E' quanto emerge dai risultati di un sondaggio condotto in 16 Paesi europei, su un campione di 4903 intervistati, dal GFK-Emer per National Geographic Channel, con l’obiettivo di scoprire le più grandi fobie degli europei. Il sondaggio è stato realizzato in occasione del lancio della serie "Gli apocalittici", in onda sul canale 403 di Sky dal 24 settembre. Il programma sarà dedicato ai cosiddetti peppers , cioè tutti quegli individui preoccupati per l'imminente fine del mondo calendarizzata dagli antichi Maya per il prossimo 21 dicembre 2012.

Quale migliore occasione per chiedere agli italiani come reagirebbero di fronte ad un’imminente cataclisma? Il 58% cambierebbe il proprio stile di vita rispetto al passato: la maggioranza dedicherebbe gli ultimi mesi della propria vita ai viaggi (74%) e alla famiglia (60,1%). Ma l'Armageddon  sembra l'occasione propizia per liberarsi dei tabù di una vita: il 27,2% farebbe sesso a più non posso (ma sopratutto gli uomini: quasi la metà degli intervistati e cioè il 44,2%, mentre la percentuale delle donne si ferma al 13,5%), il 21,4% lascerebbe immediatamente il lavoro, il 20,2% direbbe addio alle diete per ingozzarsi liberamente.

Guardando ai dati del sondaggio nel resto d'Europa, viene comunque da dire che la paura per la crisi economica è comune un po' in tutto il Vecchio Continente e sopratutto nei paesi più deboli come Spagna (64%), Grecia (57%) e Portogallo (49%). In tal senso, è giusto sottolineare come nei Paesi sopravvissuti alla depressione economica, i timori per un eventuale default sono meno concreti. Già in Germania i tedeschi sono assai meno preoccupati di noi, rispetto ad eventuale crisi (30%). E la percentuale scende significativamente nei Paesi scandinavi: Finlandia (31%), Danimarca (25%) e Norvegia (24%), dove le minacce maggiori sembrano riguardare la salute.

La sfiducia nella politica è un altro dato della ricerca GFK-Emer. In caso di calamità naturale o di collasso economico, solo il 2,7% degli italiani si affiderebbe ai propri rappresentanti in Parlamento. Un po' meglio va nel resto d'Europa dove la percentuale di stima nei confronti dei politici sale al 3,2%. Nessuna speranza negli onorevoli, dunque. Anzi per i nostri connazionali uno dei pericoli maggiori è rappresentato proprio dalla corruzione politica. E la Chiesa? Solo il 13,7% ha fiducia nell'operato del Clero. Non va meglio per le forze dell'ordine: in caso di fine del mondo solo il 24% affiderebbe le proprie sorti a quelle di poliziotti e carabinieri. Eh sì, perché in caso di evento catastrofico il 58,7% dei nostri connazionali farebbe affidamento solo sulle proprie forze.

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