Due indagati per la morte di Simone La Torre: il 22enne ucciso dall’elica del gommone a Mondello

Due persone risultano al momento indagate per la tragica morte di Simone La Torre, il giovane di 22 anni che lo scorso 9 agosto ha perso la vita nel mare di Mondello. L’ipotesi al centro dell’inchiesta, condotta dalla Capitaneria di Porto sotto il coordinamento del sostituto procuratore Vittorio Coppola, è quella di omicidio colposo. Gli indagati sono un amico della vittima, che si trovava al timone del gommone senza possedere la patente nautica, e il giovane che aveva noleggiato l’imbarcazione per la comitiva. Ancora al vaglio degli inquirenti la posizione del titolare della ditta di noleggio, chiamato a chiarire eventuali responsabilità legate alla consegna del natante.
Il gommone, lungo circa nove metri, ospitava Simone insieme ad altri sette o otto amici. Secondo le prime ricostruzioni, la tragedia è avvenuta mentre il giovane era seduto a cavalcioni sul bordo del natante e ha perso l’equilibrio, cadendo in acqua vicino alle eliche del motore. In quel frangente, secondo l’ipotesi investigativa, potrebbe essere stata compiuta una manovra istintiva da parte del conducente che, anziché salvare la vittima, ne ha causato la morte.
Gli amici presenti hanno immediatamente recuperato Simone e lo hanno portato al molo vecchio di Mondello, dove erano già intervenuti i sanitari del 118. Nonostante i tempestivi soccorsi, il giovane è deceduto poco dopo per le gravissime ferite riportate al torace e per la massiccia perdita di sangue. La dinamica precisa dell’incidente resta al vaglio degli inquirenti, che stanno ascoltando tutti i testimoni e raccogliendo elementi per ricostruire la sequenza dei fatti.
Il natante è stato sequestrato e si attende il medico legale per stabilire se sarà necessario eseguire l’autopsia. La Procura di Palermo dovrà valutare anche se vi siano stati comportamenti negligenti o violazioni delle norme di sicurezza da parte dei presenti e del noleggiatore. Tutti coloro che erano a bordo hanno fornito dichiarazioni agli investigatori, contribuendo a chiarire circostanze e dinamiche del tragico episodio.
Quello che emerge finora è il quadro di una giornata che doveva essere di svago sul mare e che si è trasformata in un dramma in pochi istanti. Simone, circondato dagli amici, si trovava su un gommone in movimento quando un attimo di distrazione o un passo falso lo ha fatto cadere in acqua, esponendolo al rischio letale delle eliche del motore. La caduta, improvvisa e fatale, ha lasciato i ragazzi presenti sotto shock, mentre cercavano di salvare la vita del compagno con i mezzi a loro disposizione.
La Capitaneria, coordinata dalla Procura, prosegue nelle indagini per verificare ogni dettaglio, dal comportamento dei ragazzi alle condizioni del gommone, fino alla regolarità del noleggio, al fine di stabilire eventuali responsabilità penali.