Donna entra in coma e muore, dopo due giorni il figlio fermato per omicidio: l’aveva presa a pugni in testa

Un uomo è stato fermato con l'accusa di aver ucciso la madre, una cittadina indiana di 70 anni. La donna era deceduta lunedì mentre si trovava all'ospedale Maggiore di Parma dopo che erano stati allertati i soccorritori del 118 poi corsi in casa della vittima. Era stata trovata in gravi condizioni in un condominio di Polesine Zibello nel Parmense. Ora suo figlio 51enne dovrà difendersi dall'accusa di omicidio pluriaggravato.
La svolta nelle indagini è arrivata dopo 36 ore: erano iniziate con la comunicazione ai carabinieri da parte della direzione sanitaria dell'Asl di Parma, avvenuta intorno alle 18.30 circa di lunedì 4 agosto. La causa del decesso della 70enne sarebbe un'"emorragia cerebrale con segni di traumatismo esterno". Tutto dovrà essere confermato dall'autopsia.
Stando a quanto emerso dalle indagini, a chiamare i soccorsi era stato proprio l'indagato verso le 8.15 di lunedì mattina: aveva detto che la madre aveva avuto un malore in casa. La donna era stata portata in elicottero in ospedale e qui i medici avevano avuto i sospetti a causa della gravità della condizione di salute della 70enne.
I carabinieri, dopo il decesso della donna, hanno subito sentito la testimonianza dei soccorritori del 118: questi hanno riferito che una volta in casa erano stati accolti dal figlio della donna che aveva spiegato loro tutte le patologie della madre, che era già in coma. Inoltre, "presentava sul corpo alcuni segni riconducibili a traumatismi pregressi rispetto alle operazioni di soccorso", come spiegano i carabinieri in un comunicato stampa.
Ma c'è di più: nel corso dell’intervento dei soccorsi si sarebbe verificato un litigio tra le persone presenti in casa, tanto che questi sarebbero arrivati alle mani. Infatti il figlio non era da solo e un'altra persona, che non parlava l'italiano, attraverso un conoscente collegato telefonicamente aveva manifestato la necessità di richiedere l’intervento dei carabinieri. Aveva molto probabilmente capito che la donna era stata picchiata. Il figlio però aveva tenuto fin da subito a precisare che i lividi presenti sul corpo della madre erano dovuti al fatto che era caduta qualche giorno fa.
Invece quello che succedeva in quella casa era violenza pura. Come hanno riferito alcuni vicini, spesso si sentivano la donna gridare: veniva aggredita quotidianamente e spesso aveva manifestato il suo desiderio di tornare in India perché aveva paura di essere uccisa dal figlio.
L'aggressione fatale risale al 2 agosto quando l'indagato avrebbe colpito in maniera violenta la madre alla testa provocandole tutte quelle lesioni interne. Dopo due giorni la donna è entrata in coma, fino alla morte. Le prime confermano arrivano dai traumi sul corpo visibili anche dall'esterno dai medici, i dettagli verranno svelati dell'autopsia. Intanto nei confronti del figlio è scattata la misura cautelare perché avrebbe provato ad allontanarsi dalla zona e quindi di fuggire.