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Disegnare fiori su svastiche è reato: condannati tre attivisti

Pene fino a un mese per aver coperto simboli nazisti e scritto ’ora e sempre resistenza’ contro la commemorazione di un gerarca. Questa la decisione del Gup del Tribunale di Ravenna che ha condannato per “imbrattamento aggravato” tre attivisti di 26, 38 e 54 anni.
A cura di Biagio Chiariello
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Disegnare dei fiori su un muro di scuola per coprire svastiche o una scritta su un muro in area cimiteriale per contestare la commemorazione dell'anniversario della morte di un gerarca fascista rappresenta comunque un reato. Imbrattamento. Per questo motivo il Gup del Tribunale di Ravenna , come riportato dal Resto del Carlino, ha condannato tre attivisti di 26, 38 e 54 anni della locale rete antifascista per imbrattamenti aggravati a pene comprese tra venti giorni e un mese. Ai tre, che si erano opposti ad altrettanti decreti penali, venivano contestati a vario titolo due episodi del 2018.

In un caso, sotto i flash dei fotografi, con bombolette spray avevano sovrapposto disegni di fiori e cuori a svastiche e altri simboli nazisti. Nell’altro a uno degli imputati veniva attribuita la scritta ’ora e sempre resistenza’ apparsa due anni fa, in un chiosco del cimitero monumentale, alla vigilia della commemorazione dell’ex gerarca fascista Ettore Muti. Sia il primo sia il secondo, ieri mattina, 9 settembre, il giudice Andrea Galanti li ha ritenuti a tutti gli effetti episodi di imbrattamento aggravato, condannando i tre componenti della Rete Antifascista di Ravenna. L'avvocato Giovanni Fresa aveva chiesto l'assoluzione se non altro con la formula del fatto tenue, citando sentenza di Cassazione per episodio analogo avvenuto a Milano.

Va detto che il caso delle simbologie naziste coperte su una scuola d'infanzia ravennate risale al 2018 ed era diventato un caso politico. Durissimo, allora, era stato il giudizio del presidente dell’Anpi di Alfonsine Claudio Fabbri, in relazione alla presa di posizione del Comune di Ravenna contro gli antifascisti: "Da un Comune come Ravenna, decorato Medaglia d’Oro della Resistenza, mi aspettavo maggiore sensibilità antifascista. Per mesi svastiche e altri simboli hanno campeggiato indisturbati su quei muri, e non appena un gruppo di cittadini si è stufato di una simile vergogna e ha provveduto alla cancellazione di quello scempio, lo stesso Comune si è affrettato a puntare il dito contro la rete antifascista chiedendo di procedere penalmente".

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