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Dimesso due volte dall’ospedale, Leonardo Preteso muore a 19 anni: 12 medici indagati per omicidio

Leonardo Preteso, 19 anni, è morto all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, a causa di un doppio arresto cardiaco seguito da una grave emorragia interna. Per due volte era stato rimandato a casa dall’ospedale perché “non era necessario il ricovero”
A cura di Lorenzo Bonuomo
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Leonardo Preteso (Facebook)
Leonardo Preteso (Facebook)

Era stato ricoverato due volte all'ospedale di Taranto. E per ben due volte era stato dimesso dai medici della struttura sanitaria, con una cura farmacologica ed esami strumentali da effettuare. Poi, la mattina dello scorso 22 settembre è stato trovato dal padre riverso a terra in bagno, svenuto, in preda a lancinanti dolori addominali: ricoverato in ospedale è morto poco dopo.

Leonardo Preteso aveva solo 19 anni e secondo il personale sanitario "non soffriva di alcuna patologia". Eppure, nonostante gli accertamenti dei medici, è stato colpito da un doppio arresto cardiaco e una grave emorragia interna, una volta giunto in ospedale in ambulanza. “L’avevano sempre rimandato a casa con una cura farmacologica. Lo scorso giovedì notte, però, dall’ospedale Santissima Annunziata non è più uscito vivo”, hanno dichiarato i genitori del giovane scomparso prematuramente.

Nelle due precedenti tappe in ospedale di Leonardo, tra il 30 agosto e il 22 settembre scorsi, nessuno tra il personale del Santissima Annunziata si era accorto che il ragazzo aveva una dissezione carotidea in corso: una patologia che rappresenta la prima causa di ictus tra gli under-45.

A seguito della denuncia presentata dai genitori di Leonardo, tramite lo Studio3A-Valore (società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini), la procura di Taranto ha aperto un'inchiesta.

Nel fascicolo d'indagine per omicidio colposo sono finiti ben 12 medici dell'ospedale di Taranto. Del caso si sta occupando il Pubblico Ministero Mariano Buccoliero, che ha già sequestrato le cartelle cliniche di Leonardo e disposto l’autopsia sulla salma del ragazzo per il prossimo 29 settembre, così da chiarire le cause della sue morte.

La tripla tappa di Leonardo in ospedale

Il primo ricovero di Preteso al Santissima Annunziata è avvenuto lo scorso 30 agosto: accompagnato di corsa al pronto soccorso dai genitori, il ragazzo presentava mani e braccia intorpiditi, oltre a diverse problematiche alla bocca e al volto. Di fronte alla regressione dei sintomi e una tac negativa, il neurologo lo aveva dimesso prescrivendogli una risonanza magnetica “encefalo con angio” e di tornare con l’esito un mese dopo.

Dall’esame effettuato per via privata, era risultato un "difetto di flusso dell’arteria carotide come da probabile dissezione". Il 19enne si è ripresentato quindi in ospedale il 17 settembre successivo. Qui, lo stesso neurologo che lo aveva già visitato la prima volta, ha deciso nuovamente di non disporre il ricovero in ospedale per ulteriori accertamenti.

Leonardo è stato dunque rimandato a casa ancora, nonostante il campanello d'allarme contenuto nel referto medico appena presentato. Una semplice prescrizione di cardio-aspirina e consiglio di "controllo angio Rm dei vasi del collo tra un mese", il secondo responso del neurologo.

Poco dopo la mezzanotte dello scorso 22 settembre, dopo essere stato ritrovato privo di sensi in bagno dal padre, Leonardo ha fatto tappa per la terza volta al Santissima Annunziata a bordo di un'ambulanza, trasportato al pronto soccorso in codice rosso. Poco dopo, i medici avevano rassicurato i genitori sulla stabilità delle condizioni del ragazzo. Alle 4.30 , il padre di Leonardo ha parlato col figlio al telefono per l'ultima volta.

Sembrava che l'allarme fosse rientrato, ma la situazione del giovane è precipitata in fretta poco dopo e il giovane è stato colpito da un doppio infarto. Solo a quel punto, il personale sanitario si sarebbe reso conto delle cause dell'emorragia interna del paziente. Troppo tardi per salvare la vita a Leonardo.

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