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Detenuto evade dal carcere per donare il midollo alla figlia

“Scusate, ma devo salvare mia figlia”, ha scritto V. L. K., olandese, prima di compiere il suo gesto. La figlia ora è salva. Proprio grazie a lui.
A cura di Biagio Chiariello
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E' evaso per donare il midollo osseo alla figlia, ricoverata in un ospedale europeo dopo un incidente stradale. E' quasi una storia da film quella raccontata oggi da Il Messaggero. V. L. K., olandese 52 anni, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti, in attesta di processo, era stato affidato ad un'associazione che si occupa di assistenza alle persone recluse. Ma a novembre fugge. Lo fa, però, per una nobile causa: salvare la figlia. E' stata la moglie dell'uomo a spiegare quanto accaduto, tramite l'avvocato del marito. La donna, che ha preferito restare anonima, afferma che V. L. K. era stato arrestato ad aprile, quando i carabinieri avevano trovato nel suo furgone frigorifero una tonnellata di hashish. Portato nel penitenziario romano di Regina Coeli, l'uomo era riuscito ad ottenere l'affidamento presso la a sede dell’ente Isola dell'Amore Fraterno, grazie al comportamento modello che aveva tenuto in carcere.

Purtroppo, in questo periodo la figlia è vittima di un incidente stradale. Necessita di midollo osseo, ma nessun donatore è compatibile. Nell'attesa le sue condizioni cominciano a peggiorare. Il padre non ci pensa su due volte: evade dal centro per donarle il suo midollo. Successivamente alla fuga, nello studio dell'avvocato dell'olandese giunge una lettera, il mittente, proprio lui V. L. K.: "Sono l'unica persona che può aiutare mia figlia in questo momento molto difficile. Devo andarmene per recarmi in un ospedale dove prenderanno il mio midollo osseo e lo doneranno a mia figlia che sta per morire, non c'è nessun altro che la può aiutare". Stando a quanto scrive il Messaggero, sulla base del racconto della moglie, , l'uomo è riuscito ad essere operato e l'intervento ha permesso alla figlia di sopravvivere.  "Un comportamento certamente antigiuridico – spiega l'avvocato dell'uomo, Valerio Vitali – ma al suo posto, probabilmente, avrei fatto lo stesso. Salvare una figlia è più importante di salvare se stessi. Proverò l' innocenza del mio assistito sia riguardo alle accuse di detenzione di sostanze stupefacenti, che da quelle riguardanti l'allontanamento dal luogo ove era agli arresti domiciliari, da poco ottenuti. Ha solo scelto di salvare sua figlia".

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