Delitto Nicolina, si allarga l’inchiesta: indagato l’uomo che diede la pistola all’assassino

Si allarga l'inchiesta sull'omicidio di Nicolina Pacini, la quindicenne di Ischitella (Foggia) colpita lo scorso 20 settembre da un proiettile in faccia sparato da Antonio Di Paola, l’ex compagno della madre che dopo aver colpito la ragazza si è tolto la vita. La Procura di Foggia ha identificato la persona che avrebbe ceduto l'arma all’assassino e con la quale Nicolina è stata uccisa. Come si evince dal provvedimento della Procura di Foggia che dispone accertamenti tecnici non ripetibili sull'arma, oltre all’assassino (che è morto ma risulta ancora formalmente indagato per l'omicidio volontario) è indagato un altro uomo – che sarebbe stato identificato dagli investigatori ma di cui non è stato reso noto il nome – accusato di detenzione di armi clandestine e ricettazione. Potrebbe aver fornito lui all’ex della mamma di Nicolina, alcune settimane prima dell'omicidio, l'arma con cui la quindicenne è stata uccisa. Sulla pistola saranno eseguiti accertamenti biologici e dattiloscopici che saranno eseguiti presso il Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma.
L’omicidio di Nicolina Pacini a Ischitella
Nicolina Pacini era stata raggiunta al volto da un colpo di pistola sparato a distanza ravvicinata da Antonio Di Paola, ex compagno trentasettenne della madre, mentre la giovane stava per andare a prendere il pullman che l'avrebbe portata a scuola a Vico del Gargano. La ragazza, che era stata affidata ai nonni materni ed era seguita dai servizi sociali del Comune di Ischitella, frequentava il secondo anno del liceo “Publio Virgilio Marone”. Il corpo dell'assassino, che si è suicidato probabilmente con la stessa arma usata per la ragazzina, è stato trovato qualche ora dopo l’agguato nelle campagne in località Callone, a pochi chilometri dal centro abitato di Ischitella. Nicolina, portata in ospedale in condizioni disperate, non ce l’ha fatta.