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Daniele De Santis ed Eleonora Manta uccisi a Lecce
25 Novembre 2020
12:51

Delitto di Lecce, il ricordo di papà di Daniele De Santis: “Sarà sempre con me”

“Il mio Daniele è e sarà sempre con me”, sono le parole, cariche di affetto, di Fernando De Santis  papà di Daniele De Santis, il giovanissimo arbitro ucciso insieme alla fidanzata Eleonora Manta, lo scorso settembre, a Lecce. A ricordare Daniele sui social, in occasione del video tributo realizzato dall’Associazione Italiana Arbitri in sua memoria, sono stati in tanti.
A cura di Angela Marino
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Daniele De Santis ed Eleonora Manta uccisi a Lecce

“Il mio Daniele è e sarà sempre con me", sono le parole, cariche di affetto, di Fernando De Santis  papà di Daniele De Santis, il giovanissimo arbitro ucciso insieme alla fidanzata Eleonora Manta, lo scorso settembre, a Lecce. A ricordare Daniele sui social, in occasione del video tributo realizzato dall'Associazione Italiana Arbitri in sua memoria, sono stati in tanti. Sono trascorsi ormai quattro mesi della tragica morte di Daniele e della sua compagna per mano dell'ex affittuario, Antonio De Marco. Lo choc e l'angoscia per i familiari delle vittime di via Montello sono vividi come la sera della tragedia, quanto i corpo di Daniele ed Eleonora, straziati dalle coltellate vennero portati via dall'appartamento in cui avevano appena iniziato la loro convivenza.

il killer Antonio De Marco

Antonio De Marco, intanto, resta in carcere dove attende le disposizioni sulla perizia psichiatrica che potrebbe fare luce sulle sue condizioni mentali al momento del delitto. Non vi è dubbio a questo punto che il delitto sia stato accuratamente pianificato nei minimi dettagli e dunque, lungamente premeditato. De Marco aveva preso appunti sulle operazioni da eseguire una volta fatta irruzione nell'appartamento delle vittime, osservando e registrando anche la posizione delle videocamere stradali per eludere la sorveglianza. Precauzioni che non sono servite a evitarli l'arresto appena sette giorni dopo il duplice omicidio. Contro di lui ha pesato, soprattutto, la prova del DNA. De Marco ha subito confessato di essere l'autore del massacro, ma non ha mai rivelato quale fosse il vero movente del delitto, lasciando il campo a supposizioni e ipotesi che al momento non sono confermate.

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