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Dalla strage di Latina all’ultimo viaggio delle gemelline Schepp: padri che uccidono figli

Lo scorso 28 febbraio a Cisterna di Latina, Luigi Capasso ha ucciso le figliolette e poi si è tolto la vita. Il suo è solo l’ultimo caso di figlicidio paterno, un fenomeno che ha radici molto lontane. E che non smette di ripetersi. Ecco i casi più dolorosi ed eclatanti.
A cura di An. Mar.
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Lo scorso 28 febbraio a Cisterna di Latina, Luigi Capasso, 43 anni, appuntato dei carabinieri uccide le figlie di 7 e 13 anni riduce in fin di vita la moglie, Antonietta Gargiulo, da cui si stava separando e, infine, si toglie la vita mentre è ancora barricato con i cadaveri delle figlie e la moglie gravemente ferita. La strage familiare di Latina, alla quale è sopravvissuta la sola Antonietta, riporta alla memoria un fenomeno violento ricorrente nella nostra società: il figlicidio ad opera del padre. In Italia il numero dei casi di padri che sopprimono i figli è tragicamente alto. Ecco i casi più eclatanti.

  • Trento:  Il 27 marzo 2017 Gabriele Sorrentino, ex militare improvvisatosi broker, uccide a martellate i due figli Marco e Alberto, di 2 e 4 anni, per poi suicidarsi gettandosi in una scarpata a Sardagna. Quella mattina avrebbe dovuto firmare con il notaio il rogito per l'acquisto di un lussuoso attico, ma era coperto di debiti e non aveva avuto la forza di parlarne in famiglia.
  • Pisa: il 27 aprile 2016, a Calambrone, in una baracca che un tempo era un ex pizzeria, muore la piccola Samantha, 3 anni. La bimba muore per lo stress riconducibile alle percosse subite quotidianamente. Il suo patrigno, il serbo Tonino Krstic, la frustava ogni giorno con una cinghia bagnata, la picchiava con un bastone e la affamava. Estenuata dalle torture sotto gli occhi della madre Juana Francisca, anche lei vittima di violenza. Krstic è stato accusato di omicidio volontario.
  • Foggia: il 3 febbraio 2011, Matthias Schepp, 44 anni, si suicida gettandosi sotto un treno a Cerignola. Tre giorni prima aveva portato in Francia le due figlie gemelle, Alessia e Livia. Prima di ammazzarsi ha scritto una lettera all'ex moglie per dirle che le bambine "riposano in pace" e "non hanno sofferto". Le piccole non sono state mai trovate.
  • Milano, il 25 febbraio 2009, durante un incontro protetto dai servizi sociali nei locali dell’Asl del comune di San Donato Milanese, il piccolo Federico Barakat,  8 anni viene massacrato dal padre Mohamed Barakat. La madre di Federico, Antonella Penati, contro la quale era rivolta la vendetta dell'ex compagno, aveva più volte denunciato il pericolo per la loro incolumità. Dopo la morte del suo bambino Mohamed Barakat si è tolto la vita.
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