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Dal 2024 una tassa d’ingresso per visitare Venezia: quanto si paga e come funziona

Un ticket da 5 euro per entrare a Venezia. Dal prossimo anno parte la sperimentazione: chi vorrà visitare la città dovrà pagare un biglietto d’ingresso. L’assessore al turismo: “Ci poniamo da apripista a livello mondiale”.
A cura di Susanna Picone
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Dopo anni di proposte e anche polemiche si parte con la tassa d’ingresso necessaria per visitare Venezia. Dal 2024 al via la sperimentazione: chi vorrà visitarla dovrà pagare un biglietto d'ingresso. Lo ha deciso la giunta comunale stabilendo il regolamento che governerà il contributo di accesso. La delibera andrà in Consiglio comunale per la sua approvazione il 12 settembre.

Pagare una tassa per entrare a Venezia servirebbe – l’obiettivo non è così nascosto -a disincentivare il turismo giornaliero in alcuni periodi ed evitare così che la città diventi invivibile per ospiti e residenti. La sperimentazione per il prossimo anno sarà di circa 30 giornate: in linea generale, si concentrerà sui ponti primaverili e sui fine settimana d’estate.

Come funziona? Il meccanismo appare abbastanza semplice e prevede deroghe per chi risiede nel comune o vi lavora. Il ticket, di 5 euro, dovrà essere corrisposto da ogni persona fisica, di età maggiore ai 14 anni, che voglia entrare in città per una visita giornaliera. Esclusi coloro che soggiornano in strutture ricettive situate nel territorio comunale, i residenti nel Veneto, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell'ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al terzo grado di residenti nelle aree in cui vale il contributo di accesso.

Nella delibera saranno chiarite anche le modalità di prenotazione obbligatoria per alcune categorie che rientrano nell'esenzione, in modalità smart e telematica.

"Ci poniamo come apripista a livello mondiale – il commento dell'assessore al turismo Simone Venturini – consapevoli dell'urgenza di trovare un nuovo equilibrio tra i diritti di chi a Venezia ci vive, ci studia o ci lavora e di chi visita la città". "La prenotabilità – aggiunge l’assessore – non è uno strumento per fare cassa (anzi, permetterà di coprire solo i costi del sistema) ma garantirà ai residenti una qualità della vita migliore e ai turisti pernottanti una visita in grado di regalare emozioni più vivide. Dopo un lungo e difficile iter è arrivato il momento di agire concretamente, come siamo abituati a fare".

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