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Cosa sappiamo sulla tragedia all’asilo di Arezzo in cui è morto soffocato un bimbo di 2 anni

Un bimbo di 2 anni è morto nel nido di Soci dopo essersi impigliato con la felpa in un ramo. In corso le indagini: l’asilo è sotto sequestro e la procura valuta eventuali responsabilità.
A cura di Biagio Chiariello
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L’asilo nido comunale “Ambarabà Ciccì Coccò” di Soci
L’asilo nido comunale “Ambarabà Ciccì Coccò” di Soci

Una mattina come tante, all’asilo nido comunale “Ambarabà Ciccì Coccò” di Soci, in provincia di Arezzo, si è trasformata in una tragedia che ha sconvolto un’intera comunità. Un piccolo scolaro, due anni appena, è morto nel giardino della struttura dopo essersi impigliato con la felpa — secondo una prima ricostruzione — a un ramo durante un momento di gioco all’aperto. Un incidente improvviso, avvenuto mentre i piccoli erano stati accompagnati fuori dalle educatrici per sfruttare il sole di fine stagione.

Il personale si è accorto rapidamente che il bambino non respirava più e ha dato subito l’allarme. Nel giro di pochi minuti sono arrivati i sanitari del 118 e l’elisoccorso Pegaso."Quell’elicottero non ripartiva", ha raccontato un genitore, ancora sotto choc. Nonostante i tentativi di rianimazione protratti a lungo, per il bimbo non è stato possibile fare nulla. L’elicottero non è mai decollato: le condizioni del piccolo erano già irreversibili.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Bibbiena, che hanno fatto evacuare la struttura per consentire i rilievi. La procura di Arezzo, con il pm Julia Maggiore, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disposto il sequestro dell’asilo, con particolare attenzione all’area esterna in cui si è verificato l’incidente. Non è esclusa l’autopsia. L’obiettivo è chiarire che cosa sia avvenuto in quei minuti: se si sia trattato di un evento imprevedibile o se vi siano state criticità nella sorveglianza, nella dinamica dei fatti o nei tempi di intervento. La maestra che ha soccorso per prima il piccolo ha avuto un malore ed è stata portata in ospedale in preda a una forte crisi d’ansia.

La famiglia del bambino, molto conosciuta nella zona di Soci e residente poco distante dall’asilo, è stata avvertita mentre i genitori erano al lavoro. Attorno alla loro casa e lungo le vie della frazione si è diffuso un silenzio carico di sgomento. Anche i vicini e i parenti degli altri bambini parlano a bassa voce, increduli di fronte a una perdita così improvvisa.

Nella scuola, che ospita circa sessanta bambini, al momento dell’incidente erano presenti tra le tre e le quattro educatrici: saranno loro le prime ad essere risentite dopo le dichiarazioni spontanee rese ieri ai carabinieri.

Anche la cooperativa Koinè, che gestisce il nido per conto del Comune, ha espresso cordoglio, senza aggiungere commenti sulla vicenda in attesa degli accertamenti. Il sindaco di Bibbiena, Filippo Vagnoli, recatosi immediatamente sul posto, ha proclamato il lutto cittadino e chiesto rispetto per il dolore della famiglia. Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dal mondo politico, tra cui quello della deputata aretina Maria Elena Boschi, che ha parlato dell’esigenza di fare piena chiarezza sulla dinamica dell’accaduto.

L’asilo, attivo dal 1998 e frequentato da bambini da zero a tre anni, resterà chiuso almeno per tutta la durata dei rilievi. Davanti ai cancelli, ormai sbarrati, si sono accumulati fiori, peluche e biglietti lasciati dagli abitanti di Soci e Bibbiena, ancora incapaci di comprendere come un gioco all’aperto si sia trasformato nella più grave tragedia vissuta dal Casentino negli ultimi anni.

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