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Cortei degli studenti, parla Profumo: “Non serve ricorrere alla violenza”

In seguito a una giornata di forte tensione per le manifestazioni studentesche arriva il commento del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che dice di aver sempre cercato il confronto con gli studenti e che questa volta non gli è stato chiesto alcun incontro.
A cura di Susanna Picone
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In seguito a una giornata di forte tensione per le manifestazioni studentesche arriva il commento del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che dice di aver sempre cercato il confronto con gli studenti e che questa volta non gli è stato chiesto alcun incontro.

La giornata odierna è stata caratterizzata dalla prima manifestazione studentesca di questo nuovo anno scolastico: una manifestazione che ha portato in piazza, in diverse città italiane, migliaia di studenti uniti nel protestare contro il governo, le politiche di austerità e in difesa della scuola pubblica. La cronaca ci riporta soprattutto gli scontri avvenuti un po’ ovunque, da Torino dove la tensione tra le forze dell’ordine e i manifestanti ha portato al ferimento del maggior numero di persone, a Roma dove la stessa manifestazione ha creato tali difficoltà da far nuovamente “arrabbiare” il sindaco Alemanno. E riguardo gli scontri e la violenza ha rilasciato qualche dichiarazione il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che ha fatto sapere che in questi mesi ha sempre “incontrato e cercato il confronto soprattutto con gli studenti” ma che questa volta non gli era stato chiesto alcun incontro.

Ricorrere alla violenza per manifestare le proprie posizioni non serve – “Da cittadino noto che le posizioni di chi manifesta il proprio dissenso sono tanto più forti quando non sono accompagnate dalla violenza contro cose o persone, ma sono capaci di incanalarsi in una proposta”, ha continuato così il ministro (contro il quale in tanti oggi si sono scagliati), assicurando anche che l’impegno del governo, in un momento così difficile, è “volto a cercare di far uscire l’Italia da questa difficile contingenza”. Anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha parlato della giornata di tensione affermando che (e ammettendo come la sua potesse sembrare una frase fatta) di voler incontrare “tutti questi giovani” perché “non è facile governare non avendo facili promesse da dare”. Ciò che la Fornero vuole dire è che il governo sta lavorando seriamente perché il Paese trovi la strada della crescita, la sua speranza è che questo lavoro “restituisca fiducia e faccia diminuire la rabbia”.

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