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Corruzione e appropriazione indebita: indagati funzionari Rai, Mediaset, e La7

L’inchiesta della Procura di Roma si concentra sull’attività di un imprenditore, titolare di una società per servizi di supporto alle produzioni tv.
A cura di Biagio Chiariello
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I nomi di 44 persone, tra funzionari e dirigenti di Rai, società del gruppo Mediaset, La7 e Infront, sono stati iscritti nel registro degli indagati della procura di Roma nell'ambito di un'inchiesta sull'affidamento di lavori e servizi in cambio di utilità come soldi e assunzioni. La Guardia di Finanza starebbe eseguendo 60 perquisizioni. Infront è la società che offre servizi alle varie emittenti televisive e in particolare gestisce i diritti tv della Serie A di calcio nonché il lato commerciale di Fgci e di diverse squadre.

Secondo quanto accertato dal nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle, su delega del pm Paolo Ielo, le società di David Biancifiori titolare di una società per servizi di supporto alle produzioni tv, avrebbero ottenuto l'affidamento di commesse e servizi vari versando ai committenti denaro oppure offrendo loro altre utilità, come vacanze, biglietti aerei ed assunzioni. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti della Procura di Roma, i fondi per questa attività sarebbero stati realizzati attraverso sovrafatturazioni dei lavori eseguiti. L’imprenditore fornisce gruppi elettrogeni, scenografie, impianti audio e regie mobili anche all'estero.  Da quanto si apprende, i funzionari e i dirigenti Rai, in quanto pubblici ufficiali, sono indagati per concorso in corruzione, mentre quelli delle società Mediaset, La7 e Infront per appropriazione indebita.

Biancifori è agli arresti domiciliari, dallo scorso aprile, su mandato della procura di Velletri, per una vicenda di corruzione che ha visto coinvolto Fabio Silvagni, il sindaco di una cittadina alle porte di Roma, Marino. Ma il nome del manager è finito anche in una puntata delle Iene, nella quale lo show Mediaset raccoglieva la testimonianza di un dipendente di Palazzo Chigi secondo il quale un funzionario avrebbe accettato soldi e regali – tra cui un pianoforte – proprio tramite Biancifiori. Ipotesi estranea però alle indagini.

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