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Cop28, lo stop ai combustibili fossili è sparito dalla nuova bozza dell’accordo finale sul clima

L’ultima bozza di accordo della Cop28 non parla di “uscita” dall’uso dei combustibili fossili come petrolio e gas, ma solo di una “riduzione” della loro produzione da mettere in atto entro il 2050. Dura la reazione di varie delegazioni, tra cui quella dell’Ue. Mancano poche ore al termine del vertice mondiale sul clima.
A cura di Luca Pons
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Mancano poche ore al termine della Cop28, la conferenza sul clima dell'Onu che ha raccolto per quasi due settimane gli emissari diplomatici di tutto il mondo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. L'ultima bozza che è stata fatta circolare, però, ha suscitato reazioni indignate non solo da parte delle associazioni ambientaliste, ma anche di diverse delegazioni, tra cui quella dell'Unione europea. Il motivo è semplice: è sparito ogni riferimento alla "uscita" dall'uso dei combustibili fossili come petrolio e gas.

Verso le 14 di oggi, ora italiana, è stato diffuso il testo della nuova bozza: un documento di 21 pagine che non parlava più "phase out" o "phase down" per i combustibili fossili, cioè in pratica di stop definitivo del loro utilizzo. Al posto di questi termini c'era un impegno molto più morbido: ridurre la produzione di fossili entro il 2050, senza un obiettivo preciso.

Una modifica in linea con le richieste dei Paesi produttori di petrolio dell'Opec, tra cui anche gli Emirati Arabi Uniti e soprattutto l'Arabia Saudita e la Russia. Tanto che Al Gore, ex vicepresidente Usa e premio Nobel nel 2007 per il suo impegno sulla causa climatica, ha detto che il testo è "peggiore di quanto molti avessero temuto" e sembra "dettato parola per parola dell'Opec", mentre la stessa Cop28 "è ora sull'orlo del completo fallimento".

La nuova bozza parla di una "riduzione del consumo e della produzione dei combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo in modo da raggiungere le emissioni zero prima, entro o attorno al 2050". Per quanto si parli di un taglio alla produzione, è stata cancellato l'obiettivo di rinunciare completamente a queste fonti. Dato che neanche le scorse Cop non erano riuscite a fissare questo target, la speranza di molti era che questa fosse l'occasione per farlo. Nell'accordo si parla comunque di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l'efficienza energetica entro il 2030, oltre a incentivare la produzione di energia nucleare.

Il testo, va ricordato, è una bozza: restano due sessioni di negoziati. Domani dovrebbe arrivare il documento definitivo, che per essere approvato deve ricevere l'ok all'unanimità. "Abbiamo ancora molto da fare", ha dichiarato il presidente della Cop28 Sultan Al Jaber (ministro dell'Industria negli Emirati): "Voglio abbiate la massima ambizione su tutti i temi compreso il linguaggio sui combustibili fossili". Pochi giorni fa, Al Jaber era stato sorpreso a dire che non c'è nessun legame tra il petrolio e il cambiamento climatico.

La reazione dell'Unione europea al nuovo testo è stata dura: il commissario Ue per il clima Wopke Hoekstra ha affermato che alcuni elementi sono "inaccettabili" e la bozza è "deludente". La vicecapo delegazione, la ministra spagnola Teresa Ribera, ha aggiunto: "Il testo attuale fornisce qualche riferimento ai dati scientifici, qualche riferimento a 1,5C, ma non è coerente nell'affrontare il tema energetico". Dalla Germania, anche la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha parlato di un testo "inaccettabile", secondo il quotidiano Welt.

Per l'Italia il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin ha dichiarato: "Si può e si deve fare di più. Stiamo lavorando con i partner europei per migliorare la proposta della presidenza emiratina. Serve uno sforzo ulteriore per un testo più ambizioso", dopo aver incontrato gli altri ministri dell'Ue. Resta da vedere cosa accadrà nelle ultime ore di negoziati, e se la posizione sui combustibili fossili verrà cambiata ancora una volta o reggerà la linea dei Paesi produttori di petrolio..

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