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Conclave, elezione del nuovo Papa

Conclave, tutte le regole e come funziona l’elezione del nuovo Papa: durata, scrutini e fumate

Al via domani, mercoledì 7 maggio, il conclave per l’elezione del Papa dopo la morte di Francesco. Ecco tutto quello che c’è da sapere: quando comincia, cosa succede nella Cappella Sistina, come si svolgono gli scrutini e le fumate e chi sono i cardinali elettori favoriti.
A cura di Ida Artiaco
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Manca poco all'inizio del conclave per l'elezione del 268esimo Pontefice della Chiesa Cattolica dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile scorso per un ictus. Nella mattinata di mercoledì 7 maggio, i cardinali elettori si riuniranno per la messa Pro eligendo Papa in San Pietro, presieduta dal decano del Collegio cardinalizio Giovanni Battista Re, prima di chiudersi nella Cappella Sistina e procedere con l'elezione. Il primo scrutinio è in programma domani pomeriggio alle 16:30. Quanto durerà? Difficile prevederlo. Ecco tutto quello che c'è da sapere su uno degli eventi più importanti dell'anno.

Come si elegge il nuovo Papa: le regole del Conclave

Il conclave comincerà mercoledì 7 maggio: la data stabilita dalle Congregazioni dei Cardinali non è una sorpresa, dal momento che l'elezione del nuovo Pontefice deve avvenire non oltre il ventesimo giorno dal decesso del predecessore. Le modalità di svolgimento sono stabilite dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Grecis, di Giovanni Paolo II nel 1996 e poi aggiornata con le modifiche apportate da Benedetto XVI con la lettera apostolica Motu Proprio Normas Nonnullas del 2013. Le regole che devono osservare i cardinali che "sotto la guida dello Spirito Santo", nella Cappella Sistina, dovranno eleggere il nuovo Successore di Pietro non sono poche.

Quanto può durare un Conclave

Non c'è una durata precisa per il Conclave, ma gli scrutini possono andare avanti fino all'elezione del Pontefice. Il conclave più breve mai registrato nella storia durò solo 10 ore e si tenne nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre 1503, quando fu eletto Papa Giulio II. Quello più lungo della storia durò invece 2 anni e 9 mesi (pari a 33 mesi o 1.006 giorni), dal 29 novembre 1268 al 1º settembre 1271, e portò all'elezione di Papa Gregorio X.

Chi può diventare Papa: i requisiti

In genere il Papa viene scelto tra uno dei cardinali elettori, ma teoricamente chiunque potrebbe essere il nuovo Pontefice se in possesso di questi tre requisiti: essere di sesso maschile; essere battezzato nella Chiesa cattolica ed essere celibe, cioè non sposato al momento dell'elezione. E c'è nella storia anche un precedente: è il caso di Papa Celestino V, eletto nel 1294. All'epoca i cardinali del conclave non riuscirono a trovare un accordo e scelsero Pietro Angelerio (ovvero Celestino V) che altro non era che un eremita che viveva sul monte Morrone, sull'Appennino Abruzzese. Ma è improbabile in genere che venga eletto un soggetto che non sia un cardinale.

Chi sono i cardinali votanti e quanti voti servono: il quorum

Secondo quanto spiegato dal direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni, dei 135 cardinali elettori due non parteciperanno al Conclave per motivi di salute. Con l'assenza di due cardinali elettori, il numero totale dei votanti scende a 133. Di conseguenza, il quorum necessario per l'elezione del nuovo Papa si abbassa a 89 voti, pari ai due terzi dei presenti, come previsto dalla Costituzione Apostolica "Universi Dominici Gregis".​

Il programma del Conclave: messa, processione e Extra Omnes prima del voto

Il giorno di inizio del Conclave, in questo caso mercoledì 7 maggio, tutti i cardinali elettori prendono parte alla messa votiva Pro eligendo Papa, prevista la mattina in San Pietro e presieduta dal decano del Collegio cardinalizio Giovanni Battista Re. Nel pomeriggio, i cardinali elettori, in abiti corali, si recano in solenne processione, invocando l'assistenza dello Spirito Santo con il canto del Veni Creator, alla Cappella Sistina. Una volta giunti in questo luogo, i cardinali emetteranno il giuramento. Quindi il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, monsignor Diego Ravelli, intimerà l'Extra Omnes (fuori tutti) e gli estranei al Conclave dovranno lasciare la Cappella Sistina. Le porte verranno chiuse e si darà inizio agli scrutini.

La procedura del voto: i turni e gli scrutini

La votazione si tiene unicamente per scrutinio e per essere valida "si richiedono almeno i due terzi dei suffragi, computati sulla base degli elettori presenti e votanti". Nel pomeriggio del primo giorno "si avrà un solo scrutinio; nei giorni successivi, poi, se l'elezione non s'è avuta al primo scrutinio, si dovranno tenere due votazioni, sia al mattino sia al pomeriggio". La procedura dello scrutinio si svolge in tre fasi. La prima si può chiamare pre-scrutinio. I cardinali elettori ricevono una scheda di forma rettangolare con su scritto, nella metà superiore, "Eligo in Summum Pontificem". Nella parte inferiore il cardinale dovrà "scrivere chiaramente, con grafia quanto più possibile non riconoscibile, il nome di chi elegge, evitando di scrivere più nomi, giacché in tal caso il voto sarebbe nullo e piegando e ripiegato poi la scheda".

Nella seconda fase, lo scrutinio vero e proprio, ciascun cardinale, in ordine di precedenza, porta la scheda all'altare, "sul quale è posto un recipiente coperto da un piatto per raccogliere le schede". Ogni cardinale pronuncia ad alta voce la formula di giuramento, depone la scheda nel piatto e la introduce nel recipiente. A questo punto si procede al loro conteggio "prendendole in maniera visibile una a una dall'urna e riponendole in un altro recipiente vuoto, già preparato a tale scopo. Se il numero delle schede non corrisponde al numero degli elettori, bisogna bruciarle tutte e procedere subito a una seconda votazione". Al termine dello spoglio "se nessuno ha raggiunto almeno i due terzi dei voti in quella votazione, il Papa non è stato eletto; se invece risulterà che uno ha ottenuto almeno i due terzi, si ha l'elezione del Romano Pontefice canonicamente valida".

Quando ci sono le fumate dopo gli scrutini

Subito dopo la revisione, tutte le schede devono essere bruciate. L'annuncio dell'elezione o anche della non elezione attraverso le famose fumate è una tradizione che serve a comunicare l'esito degli scrutini: la fumata nera indica la mancata elezione, quella bianca invece l'avvenuta elezione. I colori delle "fumate" sono realizzati, mettendo nelle stufe, situate all'interno della Sistina, vari elementi chimici. Il fumo esce da un comignolo collocato sul tetto: una "fumata" potrebbe avvenire teoricamente intorno alle 12, una alle 19.

Chi sono i cardinali favoriti nel prossimo Conclave

Tra i favoriti per l'elezione a Papa ci sono tre italiani: si tratta del segretario di Stato, Pietro Parolin, del presidente della Cei, Matteo Zuppi e del Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa. Accanto a loro sono salite le quotazioni del filippino Antonio Luis Tagle e dello svedese Anders Arborelius.

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