Colpito da lancia d’acqua in un cantiere autostradale, muore operaio di 55 anni: “Basta vittime sul lavoro”

Ancora una morte sul lavoro in Italia: a perdere la vita Salvatore Cugnetto, operaio di 55 anni di Lamezia Terme, provincia di Catanzaro. L'incidente fatale è avvenuto al chilometro 266 dell'Autostrada del Mediterraneo (A2), tra l'uscita di Cosenza e Altilia. Lì, una lancia, tubo da cui schizza acqua ad alta pressione, si sarebbe improvvisamente sganciata, colpendo violentemente la vittima al torace.
Il lavoratore era impegnato in un'opera di idrodemolizione, attività che farebbe parte di un più vasto progetto di risanamento e miglioramento sismico del viadotto Fridizza. L'obiettivo sarebbe quello di rendere la struttura in grado di consentire il transito di mezzi pesanti di oltre 130 tonnellate.
Ancora non è chiaro cos'abbia permesso al tubo di liberarsi. A tal proposito, Anas avrebbe avviato le necessarie verifiche per fare luce sulle cause e sulla dinamica dell'episodio. Nonostante l'arrivo dei soccorsi, per il lavoratore non ci sarebbe stato nulla da fare.
Un tragico incidente, che conferma l'emergenza dei morti sul lavoro. Secondo quanto affermato dall'Inps, rispetto ai primi 3 mesi dello scorso anno, nel 2025 si è registrato un +8,3% dei casi, per un totale di 205 decessi da gennaio a marzo. "Insopportabile dover assistere al sangue innocente versato sui luoghi di lavoro" ha dichiarato il segretario generale della Fillea CGIL Calabria Simone Celebre.
Ad esprimere il suo cordoglio anche Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria, che ha detto: "Non si può e non si deve morire di lavoro. Bisogna rafforzare la prevenzione, aumentare i controlli e garantire condizioni di lavoro sicure per tutti". Un problema ricorrente, che, però, non riesce a trovare soluzione: "Purtroppo, quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che nel nostro Paese ha già mietuto troppe vittime" ha affermato il Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso.