Colpito con una tenaglia per aver difeso la compagna a Cesena: 58enne muore dopo una settimana di agonia

Si chiamava Roberto Donini ed aveva 58 anni: è morto una settimana dopo essere stato selvaggiamente aggredito in un parco pubblico di Cesena. Secondo quanto ricostruito finora, l’uomo avrebbe semplicemente cercato di difendere la compagna, vittima di un’aggressione, e si è ritrovato coinvolto in una violenza assurda e brutale.
I fatti sono avvenuti la notte dello scorso giovedì 4 maggio. Donini e la sua compagna, una donna di 51 anni, stavano trascorrendo qualche ora all’aperto, seduti su una panchina del parco romagnolo. All’improvviso, si è avvicinato un uomo di 30 anni, senza fissa dimora, già noto alle forze dell’ordine. La compagna ha riconosciuto in lui l’autore di un furto subito pochi giorni prima: le avrebbe rubato il telefono cellulare. È nato un violento alterco. La 51enne è stata spinta ed è caduta a terra.
Donini non ha esitato a intervenire per difenderla, ma la sua reazione ha scatenato la furia dell’aggressore: il 30enne, impugnando una pesante tenaglia di ferro, ha colpito il 58enne con forza. L’aggressione è proseguita anche quando l’uomo era ormai riverso a terra, inerme: calci e colpi inferti senza pietà. Poi l’aggressore è fuggito, lasciando la coppia sotto shock.
Donini è stato soccorso e portato in ospedale, dove i medici lo hanno dimesso con una prognosi di sette giorni. Sembrava che potesse riprendersi. E invece, dopo alcuni giorni, le sue condizioni sono peggiorate improvvisamente. In un primo momento si è pensato a una patologia pregressa, ma al suo ricovero all’ospedale Bufalini di Cesena, domenica scorsa, i medici hanno ipotizzato una rottura pancreatica irreversibile. Il giorno dopo, all’alba, Donini è morto.
Ora la procura di Forlì ha aperto un fascicolo per accertare le cause della morte. La pm Susanna Leonarduzzi ha disposto l’autopsia, affidata all’anatomopatologo Filippo Pirani, per chiarire se il decesso sia direttamente collegato ai colpi subiti durante l’aggressione o se vi fossero patologie pregresse che lo hanno aggravato. Quel che resta, intanto, è una tragedia che ha scosso la comunità e una morte che grida giustizia.