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Cina, bimbo malato di HIV cacciato di casa dai genitori. “E’ un pericolo pubblico”

Il bambino è stato bollato come una “bomba a orologeria” perché, suo malgrado, malato di HIV.
A cura di D. F.
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Un bambino cinese di soli otto anni è stato bollato dai suoi stessi familiari come un "pericolo pubblico". Non solo: il padre e la madre lo hanno definito una vera e propria "bomba a orologeria". La ragione? Il bimbo ha l'HIV e dunque, a detta dei suoi più stretti familiari, occorre starne alla larga. Luo Kun Kun, questo il nome del bambino, è stato vittima di una vera e propria persecuzione, passata persino per una raccolta firme promossa dal nonno che ne chiedeva l'immediato allontanamento dal villaggio.

Luo ha vagato per settimane, la sua storia ha indignato tutta la Cina fin quando una scuola ha deciso di correre ai ripari ed è intervenuta per aiutarlo, perché specializzata nel trattamento di minori sieropositivi. Il bambino ha raccontato che a lungo è stato costretto a giocare e vivere da solo, finché fortunatamente qualcuno non si è preso cura di lui. Luo ha preso l'HIV dalla madre, che gliel'ha trasmesso durante la gravidanza. Nell'ultimo periodo erano stati proprio i suoi familiari a chiederne l'allontanamento da tutte le scuole e dai luoghi di ritrovo, condannandolo a un lungo periodo di solitudine e bollandolo come una "bomba ad orologeria".

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