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Chieti, 25enne assolto dall’accusa di stupro: la vittima non ha chiesto aiuto agli amici in casa

La vicenda risale all’8 marzo del 2019 e sarebbe avvenuta nella stanza di uno dei studenti a Chieti. Il pm aveva chiesto sei anni per lui, ma per il Tribunale va assolto: “La vittima avrebbe potuto chiedere aiuto agli amici presenti in casa in più occasioni, ma non l’ha fatto”. Ergo, non può trattarsi di violenza.
A cura di Biagio Chiariello
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Non ha chiesto aiuto agli amici che si trovavano in casa con lei e per questo il suo presunto stupratore è stato assolto dall'accusa di violenza. È quanto accaduto a Chieti l'8 marzo del 2019, giorno della Festa della Donna. Il pm aveva chiesto sei anni.

Come raccontata il Messaggero, i protagonista di questa storia sono due 25enni, lei, chietina, iscritta alla Facoltà di Scienze umanistiche, lui, di Penne, studente di Ingegneria, entrambi domiciliati nel capoluogo, nello stesso edificio nel centro storico della città, ma in appartamenti diversi. Si sarebbero conosciuti durante una cena con amici comuni, sempre studenti.

E quel giorno di 4 anni e mezzo fa si sarebbero ritrovati da soli a casa. In quell'occasione avrebbero consumato un rapporto sessuale che, stando alle accuse, sarebbe sfociato in qualcosa di non consensuale. La giovane infatti era stata costretta a fare ricorso alle cure dei medici del Pronto soccorso dell’ospedale dell’Aquila lamentando traumi contusivi alle costole, allo sterno, al viso, con dolori addominali e varie ecchimosi su altri parti del corpo.

Di qui la denuncia alla Compagnia carabinieri dell’Aquila e l’indagine per stupro e lesioni.

Il Tribunale locale (riunito in sede Collegiale) ha però ritenuto che l'imputato va assolto dall'accusa di stupro in sostanza per non avere percepito il dissenso della presunta vittima. La ragazza sosteneva di aver chiesto all’amico di fermarsi, ma per il ragazzo tutto si sarebbe svolto in maniera sempre consensuale, o almeno così lo avrebbe percepito, appunto.

La difesa dei suoi legali si è basata in particolare nella circostanza che la giovane non ha richiesto alcun aiuto agli altri amici presenti nell'appartamento: questi ultimi, al contrario, infastiditi dalle urla delle effusioni dei due, avrebbero alzato il volume della tv. Addirittura uno dei due, avrebbe chiesto di entrare nella stanza dove si trovava la coppia per recuperare delle chiavi.

Gli avvocati del 25enne evidenziano come in quest'occasione la presunta vittima avrebbero potuto chiedere aiuto per interrompere il rapporto sessuale sfociato, a suo dire, in una violenza. Ma non l'ha fatto.

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