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Incidente ferroviario a Brandizzo, ultime news

Chi sono i cinque operai morti nella strage di Brandizzo

I cinque operai morti nell’incidente ferroviario a Brandizzo sono stati travolti da un treno a 160 km/h e deceduti sul colpo. I nomi: Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa e Kevin Laganà, di appena 22 anni.
A cura di Gabriella Mazzeo
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I 5 operai morti a Brandizzo: da sinistra Giuseppe Aversa, Michael Zanera, Kevin Laganà, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Lombardo
I 5 operai morti a Brandizzo: da sinistra Giuseppe Aversa, Michael Zanera, Kevin Laganà, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Lombardo
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Sono stati identificati i 5 operai morti nell'incidente di Brandizzo, sui binari della ferrovia nel Torinese. Si chiamavano Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43 anni, di Brandizzo; Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, di Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso; Kevin Laganà, 22 anni di Vercelli.

Le indagini su quanto accaduto ai cinque lavoratori sono ancora in corso mentre la procura di Ivrea annuncia la presenza dei primi due indagati per l'incidente di Brandizzo. Sul registro degli indagati vi sarebbero il dipendente Rfi che aveva il compito di dare il nulla osta alle 5 vittime per l'inizio dei lavori sui binari e il capo del cantiere della ditta incaricata di eseguire la manutenzione. La Procura di Ivrea ipotizza il dolo eventuale per le "gravi violazioni della procedura di sicurezza" che, secondo chi indaga, sarebbero state ormai "una vera e propria prassi".

Stando a quanto reso noto, infatti, le operazioni per la manutenzione sul binario 1 di Brandizzo sarebbero iniziate senza il via libera dopo il passaggio dell'ultimo treno. Nella nottata della strage, infatti, avrebbero dovuto passare 3 treni prima di autorizzare qualsiasi intervento sul binario.

Due vittime (Kevin Laganà e Giuseppe Saverio Lombardo) erano originarie della Sicilia, rispettivamente di Messina e Marsala. Tutti i dipendenti lavoravano per la ditta Sigifer di Borgo Vercelli, esterna alle Ferrovie, di  ed erano addetti manutenzione. Gli operai lavoravano prevalentemente in turni notturni per riparare e mantenere sempre funzionanti i binari delle stazioni piemontesi. Stando a quanto reso noto finora sull'incidente, i 5 lavoratori sarebbero morti in seguito a un errore di comunicazione tra la squadra di manutenzione e quella che avrebbe dovuto segnalare il passaggio del convoglio tecnico non in servizio.

Quanto accaduto è ancora al vaglio degli inquirenti che in questo momento hanno aperto un'inchiesta per disastro e omicidio colposi.

Chi era Michael Zanera, la prima vittima identificata

Una delle 5 vittime, Michael Zanera, foto da Facebook
Una delle 5 vittime, Michael Zanera, foto da Facebook

Michael Zanera, 34 anni, viveva a Vercelli e su TikTok pubblicava spesso video relativi al suo lavoro, mostrando le operazioni di manutenzione che effettuava con la squadra di operai. Il suo nome è stato uno dei primi ad emergere dopo l'incidente, quando le forze dell'ordine hanno identificato tutte e 5 le vittime dell'incidente sul lavoro.

Lavorava per la Sigifer dal 2019 come saldatore. Amava molto raccontarsi sui social e nell'ultimo periodo affermava di star vivendo un brutto periodo dal quale sperava di uscire presto.

Kevin Laganà e i video prima della strage

Kevin Laganà, 22 anni
Kevin Laganà, 22 anni

I resti dei 5 operai sono stati ritrovati anche a 300 metri dal punto dello schianto e per questo motivo le operazioni di identificazione sono state particolarmente complicate. Kevin Laganà, 22 anni compiuti a luglio, è invece la vittima più giovane.

Il ragazzo lavorava nella ditta di manutenzione dal 2019, quando aveva finito la scuola. Il giovane di origini siciliane era molto legato alla famiglia e sui suoi profili social pubblicava spesso foto con il padre, che lavora come imbianchino, e con la nipotina.

Il 22enne è purtroppo deceduto sul colpo, così come gli altri operai travolti dal convoglio che viaggiava a velocità elevatissima.  Laganà, così come l'operaio 34enne Zanera, ha girato dei video sui binari poco prima del disastro. Il filmato, salvato nelle bozze di Instagram e mai pubblicato dal 22enne morto sul lavoro, è stato consegnato alla Procura di Ivrea per ulteriori indagini.

Secondo i legali della famiglia del 22enne, il video dimostra che quanto accaduto a Brandizzo faceva parte di un metodo di lavoro consolidato e pericoloso.

"Il video – ha sottolineato il fratello di Kevin, Antonino Laganà – è come un'eredità, non lascia dubbi e fa giustizia. Ha girato quelle immagini 30 minuti prima di morire. Quel filmato è incredibile, lo ha lasciato come un vero e proprio testamento".

Chi era Giuseppe Sorvillo, il 43enne padre di due figli

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Stando alle prime informazioni, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, lascia invece la moglie e due bimbi piccoli di 7 e 9 anni. L'uomo, che viveva a Brandizzo ma era originario di Capua, amava lo sport e i viaggi e sui social condivideva le foto dei figli e delle sue gite in montagna.

Sorvillo aveva lasciato sei mesi fa il suo lavoro come cassiere in un supermercato e da poco aveva iniziato a lavorare nella ditta esterna a Ferrovie come operaio. Il 43enne era dipendente del supermercato Presto Fresco di Mazzè.

Chi era Giuseppe Lombardo, 52enne residente a Vercelli

Giuseppe Lombardo, foto da Facebook
Giuseppe Lombardo, foto da Facebook

Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, si era trasferito a Vercelli nel 2020 ed era il più anziano del gruppo. L'uomo, originario di Marsala, in Sicilia, postava spesso sui social le foto del nipotino nato da poco. L'uomo, sposato e padre di un figlio, era emigrato in Piemonte da Marsala. Aveva lasciato la città nel 2001 per trovare lavoro e poi, appena qualche anno fa, si era trasferito a Vercelli dopo aver trovato l'impiego alla Sigifer.

Chi era Giuseppe Aversa, a Borgo d'Ale per prendersi cura della mamma

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L'ultimo operaio identificato, stando a quanto reso noto finora, è Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso. L'uomo viveva da una decina d'anni a Borgo d'Ale, in una cascina ristrutturata, dove si era trasferito per prendersi cura della madre. Giuseppe Aversa era nato e cresciuto nel centro del Torinese, ma era di origini calabresi. L'operaio lascia la madre Lidia (70 anni), la compagna Nicolinka e la sorella.

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