I familiari di Michael Zanera morto a Brandizzo: “Era stanco, faceva doppi turni ma amava il lavoro”
![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/08/Schermata-2023-08-31-alle-20.24.46-1200x675.jpg)
"Era stanco, faceva doppi turni. Ma era un ragazzo volenteroso, appassionato. Ha preso il patentino da saldatore perché pensava così di avere un qualcosa in più per andare avanti. E invece questo è stato il risultato".
A parlare ai microfoni di Fanpage.it è Marco Faraci, lo zio di Michael Zanera, l'operaio 34enne morto oggi a Brandizzo, nel torinese, dopo essere stato travolto da un treno mentre lavorava insieme ad altri 4 colleghi.
![Marco Faraci.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/08/bran.jpeg)
C'è tanto dolore nelle parole dei familiari del giovane, che viene da tutti descritto come molto appassionato del lavoro che faceva. "Ne andava fiero – ha continuato lo zio, fratello della madre di Michael -. Io l'ho visto crescere, siamo sempre stati molto legati. Ha fatto tanti sacrifici per andare avanti. L'ultima volta l'ho visto due settimane fa, prima del suo compleanno. Era in videochiamata: era stanco, faceva doppi turni. Aveva voglia di vivere e lavorare. Sono sicuro che adesso faranno da scaricabarile, passerà tempo prima che arrivi alla verità".
Incredula è anche la cugina di Micheal, Samantha Faraci: "È una cosa fuori dal normale quella che è successa. Non riesco neanche a parlare. Abbiamo avuto la notizia dell'incidente tramite il telegiornale, una mia vicina mi ha chiamata e ho scoperto così cosa era successo. È una tragedia conoscevo anche le persone che erano con lui".
![Samantha Faraci](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/08/bran-2.jpeg)
Commosso è anche il ricordo di una vicina di casa di Micheal: "Si rideva con lui e si scherzava. Non si può morire così. Il posto di lavoro dovrebbe essere il più sicuro del mondo, invece si va a lavorare e non si sa se si può tornare vivi. Dove sta lo Stato in tutto questo? Sono morte 5 persone, tra cui un ragazzo di 22 anni al primo lavoro che ha avuto. Perché non ci sono i controlli che devono esserci, per di più sulle ferrovie? Le istituzioni stanno in ufficio, quei ragazzi erano sui binari a fare il proprio lavoro".