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Incidente ferroviario a Brandizzo, ultime news

Brandizzo, RFI licenzia Antonio Massa, uno degli indagati per la strage in cui morirono cinque operai

Massa è indagato per disastro e omicidio colposo con l’ipotesi del dolo eventuale. Dopo la tragedia Massa è entrato in uno stato di choc e profonda depressione.
A cura di Davide Falcioni
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Il treno che nella notte di giovedì 31 agosto ha travolto e ucciso 5 operai nei pressi di Brandizzo, in provincia di Torino.
Il treno che nella notte di giovedì 31 agosto ha travolto e ucciso 5 operai nei pressi di Brandizzo, in provincia di Torino.
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Rete Ferroviaria Italiana ha licenziato Antonio Massa, uno dei principali indagati per la strage di Brandizzo costata la vita lo scorso 30 agosto a cinque operai della Sigifer che stavano svolgendo lavori di manutenzione sui binari nonostante non fosse stato interdetto il transito di un treno. Secondo l'accusa il via libera di Massa ai lavori avrebbe causato la morte di Michael Zanera, Kevin Laganà, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa, Giuseppe Sorvillo.

Massa, dipendente di Rete Ferroviaria Italiana, era il caposcorta quella notte del 30 agosto alla stazione di Brandizzo quando un convoglio proveniente da Alessandria e diretto in deposito a Torino ha travolto cinque lavoratori che dovevano effettuare degli interventi sui binari. Il suo ruolo era quello di vigilare sul corretto svolgimento dei lavori e sul rispetto delle procedure. Stando a quanto emerso da indagini e testimonianze avrebbe invece dato il via libera agli operai anche in assenza del nulla osta.

Per questa ragione secondo RFI "non è più possibile proseguire neanche temporaneamente il rapporto di lavoro, perché è stato leso irreparabilmente il rapporto di fiducia con l’azienda". Il provvedimento adottato – spiega l'azienda nella lettera di licenziamento – "è giunto al termine di un iter procedimentale che, in caso di infrazioni e violazioni di principi, regole e procedure da parte del lavoratore, è attivato e svolto nel rispetto di tutte le garanzie di contradditorio e difesa". Un mese fa Massa aveva ricevuto la contestazione disciplinare a cui aveva risposto con delle giustificazioni scritte. Motivazioni che, per RFI "non sono risultate idonee". Il caposcorta avrebbe violato, tra le altre cose, "gli standard del Codice etico del gruppo Ferrovie dello Stato". Per questo è stato disposto il licenziamento per giusta causa che sarà effettivo dal 20 ottobre.

Il licenziamento è un atto che l'indagato si aspettava quando la procura gli aveva inviato l'avviso di garanzia per i reati di disastro e omicidio colposo con l'ipotesi del dolo eventuale. Dopo la tragedia Massa è entrato in uno stato di choc e profonda depressione.

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