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Chi è Don Alì, il tiktoker “re dei maranza” arrestato a Torino, il Gip: “Incapace di sottostare alla legge”

Il 24enne Don Alì, all’anagrafe Said Ali, il tiktoker definito “re dei Maranza” arrestato con l’accusa di stalking ai danni di un maestro elementare si presentava come paladino delle ingiustizie e dei più deboli postando video su Tiktok dove aveva raccolto centinaia di migliaia di follower.
A cura di Antonio Palma
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“Un’indole totalmente incapace di sottostare non solo alla legge ma, a monte, alle più basilari regole della convivenza civile”, così il Gip di Torino descrive il 24enne Don Alì, all’anagrafe Said Ali, il tiktoker definito “re dei Maranza” arrestato con l’accusa di stalking ai danni di un maestro elementare dopo averlo minacciato e organizzato una spedizione punitiva con gravi accuse mai accertate.

Considerazioni quelle del giudice per le indagini preliminari che traggono origine dai fatti contestati ma anche dai precedenti del giovane torinese che ha collezionato diverse denunce per lesioni, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Ex pugile conosciuto nel quartiere Barriera di Milano, dove abita con la famiglia, il suo volto e il suo nome d’arte hanno raggiunto popolarità a Torino e non solo quando ha iniziato a proclamarsi paladino delle ingiustizie sociali ma soprattutto a pubblicare video su Tiktok.

Le piattaforme social, dove ha collezionato centinaia di migliaia di follower, infatti, gli hanno dato grande risalto. I primi video in effetti erano delle semplici messe in scena durante le quali si aggirava in strada per punire i presunti colpevoli di malefatte sui più deboli ma col tempo le uscite provocatorie sono diventate sempre più gravi fino al famoso appello a “invadere Napoli in massa” che aveva fatto tanto discutere e poi evaporato nel nulla.

Si era calato così tanto nel personaggio da giustiziere che, secondo gli inquirenti, avrebbe iniziato a perseguitare un maestro accusandolo di gravissime condotte sui minori senza alcuna prova. Condotte sfociate poi nella spedizione punitiva a fine ottobre ripresa in un video e pubblicata sempre sui social. Appostandosi fuori dell’istituto scolastico il 24enne e altri due hanno accerchiato, minacciato e insultato l’uomo, sotto gli occhi della figlia di soli tre anni e mezzo, accusandolo di aver maltrattato un suo alunno, loro nipote.

Dalle indagini della polizia è emerso infine che Don Alì sarebbe stato anche il protagonista di un’altra aggressione alla troupe televisiva di Dritto e Rovescio quando avrebbe colpito ripetutamente con una mazza chiodata il parabrezza del veicolo degli inviati, frantumandolo.

Alla luce di queste condotte, secondo il Gip, il rischio di reiterazione dei reati, da parte di Alì “appare concreto, attuale ed elevatissimo”.  Per questo per lui disposto il carcere anche in considerazione del fatto che precedenti e meno pesanti misure “non hanno prodotto alcuna efficacia dissuasiva” e provvedimenti analoghi potrebbero “indurlo a violare la misura per riaffermare la sua ‘intoccabilità”, scrive il giudice.  Considerazioni contro le quali il suo avvocato è pronto a fare ricorso per la scarcerazione dopo l’interrogatorio di garanzia. “Abbiamo la nostra versione dei fatti” ha spiegato il legale.

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