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Catania, nubifragio e disastri in provincia. Traliccio cade su una casa: “Me l’hanno distrutta”

I danni del maltempo non si contano ancora, ma si vedono sulle strade dei Comuni dell’hinterland di Catania. Il violento nubifragio che si è abbattuto sulla Sicilia orientale ha divelto due tralicci dell’alta tensione: uno è crollato su un’abitazione nel Comune di Misterbianco, per fortuna lasciando illesi i proprietari. Poco distante da lì, le coperture dei tetti dei palazzi sono volate via: “C’era un vortice di fango, tegole e rami spezzati. Il cielo è diventato tutto nero”, raccontano i residenti. A Catania scuole chiuse oggi per la conta dei danni.
A cura di Luisa Santangelo
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Traliccio crollato a Misterbianco
Traliccio crollato a Misterbianco

"Abbiamo sentito prima un rumore fortissimo, poi la casa che tremava. Abbiamo pensato a un terremoto, siamo usciti qui fuori e abbiamo visto questo macello". A Lineri, un popoloso quartiere del Comune di Misterbianco (provincia di Catania), i proprietari dell'abitazione stentano ancora a crederci: sul tetto c'è il vicino traliccio dell'energia elettrica, crollato durante il violento nubifragio che si è abbattuto sul Catanese nel pomeriggio di martedì 5 ottobre. Un'ora di forti raffiche di vento e pioggia battente che hanno piegato la resistenza di coperture di tetti, verande, cartelloni pubblicitari, pali dell'illuminazione e lampioni del centro storico del capoluogo etneo. "Mi hanno distrutto una casa", dice la proprietaria a Fanpage.it, mentre osserva i fori causati dai bracci del traliccio, che hanno perforato il soffitto. Uno è all'esterno, su un balcone, e l'altro è all'interno dell'abitazione. "Io ho due bambini, qualcuno mi deve spiegare come sia stato possibile", aggiunge.

A poca distanza, nello stesso quartiere, un secondo traliccio ha fatto la stessa fine. La base di cemento si è sollevata dal suolo, le sbarre di ferro dell'armatura, arrugginite, sono in bella vista. "Sembrava il rumore di un treno, sempre più veloce e sempre più forte", aggiunge una residente della zona. "Sono uscita e ho visto le tegole dei tetti volare". Il racconto è lo stesso per tutti: un vortice di lamiere, fango, arbusti e coperture dei palazzi. Pezzi di terracotta scagliati con violenza sulle automobili parcheggiate: ce ne sono a decine coi vetri spaccati e disseminati sulla strada. Colpa di "fenomeni violenti e improvvisi, eventi estremi sempre più frequenti", come li definisce la Protezione civile della Regione Siciliana, che per il 5 ottobre aveva diramato per la Sicilia orientale solo un'allerta gialla, uguale a quella prevista per oggi 6 ottobre.

Il comando provinciale dei vigili del fuoco ha fatto sapere che sono arrivate, in poche ore, 95 richieste d'intervento. A Scordia la copertura di una terrazza è caduta in strada, ad Acicastello a finire in mezzo all'asfalto è stata la copertura del palazzetto dello sport della frazione di Cannizzaro. A Catania, quella di una scuola. Nel capoluogo etneo, oltre al danno la beffa: mentre i volontari della protezione civile intervenivano su alcuni alberi coi rami caduti sulle auto, qualcuno ha rubato loro la sega. Per il 6 ottobre tutti gli istituti scolastici sono stati chiusi per ordinanza del sindaco, per verificare i danni e valutare eventuali necessità di messa in sicurezza per gli edifici che ospitano gli studenti. Al Villaggio Santa Maria Goretti, alla periferia Sud della città, le strade si sono di nuovo allagate perché l'acqua non è riuscita a defluire dai tombini ostruiti.

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"È stato un tornado enorme", dice senza mezzi termini Alexander Brown, direttore generale degli Europei di Canoa Polo, che proprio martedì avrebbero dovuto prendere il via al porto di Catania. Atleti e personale sono stati colti alla sprovvista dal maltempo sulla banchina del molo di Levante. Sei volontari della Misericordia sono rimasti lievemente feriti a causa del crollo del gazebo montato per fornire assistenza agli sportivi: hanno registrato contusioni e sono stati trasportati in ospedale. Una donna, invece, è finita in ambulanza per ipotermia. "È durato tanto, almeno venti minuti intensi – prosegue Brown a Fanpage.it – Il vento ci spostava, sollevava strutture pesanti quintali. Tutti ci proteggevamo come potevamo. Io e altre persone ci siamo riparati sotto a un'autoambulanza". La manifestazione sportiva, però, andrà avanti: "Gli atleti di 17 nazioni, 45 squadre in tutto, restano qui con noi e ci danno una mano a sistemare tutto e a cominciare la gara".

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