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Cade in un dirupo e batte la testa, trovato morto Alessio, 20 anni: era scomparso ieri

Il giovane di Cervere, in provincia di Cuneo, aveva fatto perdere le sue tracce ieri: il suo corpo trovato oggi pomeriggio dagli uomini del Soccorso Alpino.
A cura di Davide Falcioni
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Il corpo di Alessio Scarzello, il ragazzo di ven'anni di Cervere (Cuneo), sparito ieri, è stato trovato senza vita intorno alle 17 e 30 di oggi in una pineta tra Pontechianale e borgata Chianale, circa 500 metri, a monte del rifugio Savigliano. Fin dall'inizio le ricerche del giovane si erano concentrate in Valle Varaita, ma sono state rese complicate dalla neve, scesa nelle scorse ore. Alessio risultava scomparso dalla giornata di ieri 3 aprile e proprio ieri è stata ritrovata la sua motocicletta, a Pontechianale, nella zona della partenza degli impianti di risalita. A Chianale, alcuni chilometri più a monte, è stato recuperato il casco del giovane. Poi il tragico epilogo di questo pomeriggio e la fine delle speranze.

A causare il decesso dello studente universitario sarebbe stata una caduta accidentale che gli avrebbe provocato un gravissimo trauma alla testa. Le ricerche del ragazzo erano iniziate questa mattina. A dare l’allarme la famiglia, preoccupata dall’assenza prolungata e decisamente strana. Nel borgo dell’alta Valle Varaita, al confine con la Francia che d’estate si raggiunge valicando il passo del colle dell’Agnello, erano state organizzati gruppi di ricercatori che hanno poi perlustrato tutta l’area, dove sorgono numerose baite isolate. A condurre le ricerche di Alessio i carabinieri, gli uomini del Soccorso Alpino, quelli delle Fiamme Gialle, i vigili del fuoco con l’elicottero, i cani cerca-persone e i sommozzatori per scandagliare un lago artificiale. La scoperta del corpo del ragazzo è stata fatta da una squadra di volontari del Soccorso Alpino.

Corrado Marchisio, sindaco di Cervere, ha dichiarato: "Conosco molto bene e fin da bambino Alessio, che ha soltanto un anno in più di mio figlio. Finite le Superiori, ora frequentava il Politecnico e aiutava il papà nell’attività di fabbro. Studiava, lavorava, giocava bene a calcio. Impossibile pensare che abbia fatto una bravata, non era quel tipo di ragazzo: era prudente, bravo, educato. L’ho allenato, abbiamo giocato anche insieme. Siamo tutti vicini alla famiglia in questo momento tragico".

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