Cadavere in valigia: la morte risale ad almeno 6 mesi fa, indaga l’esperta del caso Yara

È ancora avvolto nel mistero il caso del cadavere trovato in una valigia qualche giorno fa nelle campagne tra Alice Castello e Cavaglià, tra le province di Vercelli e Biella. Un cadavere che, stando a quanto emerso dai primi accertamenti effettuati sui resti, si trovava nascosto in quella vecchia valigia da almeno sei mesi, forse anche di più. La valigia, notata da un gruppo di cacciatori, era stata abbandonata tra i rifiuti sotto al cavalcavia della bretella autostradale di Santhià. I cacciatori inizialmente pensavano fosse un animale ad emanare quel forte odore nauseabondo.
Impossibile stabilire il sesso e l’età della vittima – L'avanzato stato di decomposizione del corpo ha reso impossibile determinare per il momento le cause del decesso e non è stato possibile neppure riconoscere sesso ed età della vittima. Per avere maggiori informazioni sarà dunque necessario aspettare i risultati dell’autopsia. Intanto i carabinieri hanno controllato la zona dove è stato trovato il cadavere alla ricerca di indizi utili all'identificazione e stanno verificando le denunce di scomparsa presentate negli ultimi anni nelle province di Vercelli e Biella.
Sarà l'anatomopatologa del caso Gambirasio a indagare sul cadavere – Sul caso del cadavere in valigia è al lavoro Cristina Cattaneo, uno dei medici legali più noti in Italia. Cattaneo è conosciuta per aver lavorato a molti casi nazionali di cronaca nera, dalle Bestie di Satana a quello di Elisa Claps passando per il caso della giovane Yara Gambirasio, la ragazzina di Brembate Sopra trovata priva di vita in un campo nel 2011. Oltre ai resti del cadavere, altro importante capitolo dell’indagine riguarda la valigia che conteneva il corpo. Anche questa dovrà essere esaminata accuratamente per evitare di cancellare eventuali prove e tracce che conducano a chi l’ha abbandonata.