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C’è una scuola a Roma dove si entra con le impronte digitali

L’anno scolastico 2012/13 al liceo scientifico Plinio Seniore è iniziato con una importante novità: il personale scolastico deve “timbrare” il cartellino con i polpastrelli. La denuncia dei sindacati: “E’ un meccanismo autoritario, lesivo delle norme sul diritto al lavoro e alla privacy”
A cura di Biagio Chiariello
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C'è una scuola a Roma dove si entra con le impronte digitali

Al liceo scientifico Plinio Seniore di Roma occorrono le impronte digitali per entrare. Niente badge o cartellini per professori e personale Ata, l'entrata e l'uscita dal lavoro si “timbra” con il polpastrello, come racconta Repubblica. Una singolare e discutibile iniziativa che la Flc Cgil Roma ha, infatti, definito «incredibile e grottesca». Il sindacato riferisce che all’inizio di questo nuovo anno scolastico, il dirigente dell’istituto «ha avviato le procedure di istallazione di macchinari elettronici in grado di segnalare la presenza del personale», bollandolo come un  «meccanismo autoritario».

Repubblica riporta la dichiarazione della Flc Cgil:

Senza una delibera discussa nel Consiglio d’istituto, senza un’informativa ufficiale, il dirigente ha convocato individualmente gli insegnanti e il personale Ata chiedendo loro di rilasciare le impronte digitali affinché i suddetti macchinari, dotati di un sistema di lettura di questi dati sensibili, potessero svolgere il compito di certificare l’entrata e l’uscita dei lavoratori dalla giornata di servizio La notizia della convocazione e di questa assurda scelta ci ha sconcertato poiché non è certo con questo meccanismo autoritario che si permette alla scuola di funzionare adeguatamente. Denunciamo l’inammissibilità di questa scelta che lede l’art.4 della legge 300/70 sull’istallazione degli impianti audio-visivi nei luoghi di lavoro e non permette di avere la certezza della privacy nel trattamento dei dati sensibili”.

La denuncia ha portato ai risultati sperati. Infatti dopo gli interventi degli ispettori del lavoro, «i dispositivi verranno rimossi nel giro di qualche giorno», perché

l’involuzione dirigista e autoritaria nella scuola – continua il sindacato -negli ultimi anni ha portato in taluni casi a scelte di questo tipo, incompatibili con il giusto rapporto tra lavoratore e datore di lavoro e lesivi delle norme sul diritto al lavoro e alla privacy”.

UPDATE: Il Garante per la privacy ci ha fatto pervenire una precisazione in merito. Ecco la nota integrale:

Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’istruttoria a seguito di una segnalazione nella quale si lamenta che presso un liceo di Roma sarebbe stata effettuata una raccolta di dati biometrici di alcuni docenti finalizzata all’installazione di un sistema di rilevazione delle presenze del personale. Nella segnalazione si lamenta inoltre la presenza di telecamere di sorveglianza posizionate senza alcuna comunicazione al personale.

L’Autorità ha quindi chiesto al Dirigente dell’istituto scolastico di comunicare notizie utili alla valutazione del caso, al fine di verificare il rispetto delle procedure previste per legge riguardo all’installazione dei dispositivi biometrici e la liceità del trattamento dei dati dei dipendenti alla luce dei principi di necessità, proporzionalità e pertinenza.

Per quanto riguarda la rilevazione delle impronte digitali l’Autorità intende verificare, in particolare, se il trattamento dei dati biometrici sia stato effettivamente svolto, l’eventuale data di inizio e i soggetti nei confronti dei quali sarebbe stato effettuato, le caratteristiche tecniche e le ragioni che ne hanno determinato l’adozione. Con riferimento invece al sistema di videosorveglianza l’Autorità vuole accertare il rispetto del provvedimento generale del 2010 e della normativa posta a tutela del lavoratori.

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