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Bullismo, arriva numero verde 114 per le vittime. Se il bullo insiste sarà allontanato da casa

Il ragazzo che compie atti di bullismo e non modifica i propri comportamenti dopo un percorso di rieducazione potrebbe essere allontanato dalla famiglia e finire in una casa famiglia. Lo prevede la legge che arriverà in aula lunedì alla Camera. Istituito un numero verde per le vittime attivo 24 ore su 24 : il 114.
A cura di Susanna Picone
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I minorenni che compiono atti di bullismo e non cambiano i propri comportamenti dopo un percorso di rieducazione potrebbero essere allontanati dalla famiglia dal Tribunale dei minori. Lo prevede, riguardo i casi più gravi, la legge sul bullismo che è stata approvata dalla commissione Giustizia della Camera e che arriverà in Aula lunedì. Il ragazzo verrà affidato a una casa famiglia se la permanenza con i genitori risulta controproducente. La legge prevede un giro di vite anche sull’abbandono scolastico: ci saranno sanzioni pecuniarie ai genitori che non mandano i figli a scuola e non saranno punite solo le famiglie che non mandano i bambini nelle scuole elementari, ma anche quelli che non lo fanno per tutte le scuole dell'obbligo. Nasce inoltre il 114 un numero verde per le vittime attivo 24 ore su 24. In Commissione hanno votato a favore della legge sul bullismo i deputati della maggioranza, mentre il centrodestra ha detto no.

Cosa prevede la legge sul bullismo – Per i maggiorenni il bullismo viene equiparato allo stalking con pene dai sei mesi ai quattro anni di carcere. Previste prevenzione e rieducazione nel caso in cui il bullo sia un minore, con un richiamo al processo penale minorile. La legge prevede che qualsiasi soggetto, all'interno e all'esterno della scuola, possa segnalare i casi di bullismo al Procuratore, che avvisa il Tribunale dei minori. Quest'ultimo apre un procedimento in cui stabilisce "gli obiettivi" di un percorso di rieducazione del bullo, mentre i dettagli del "progetto" rieducativo vengono definiti dai servizi sociali con la famiglia del ragazzo. Quando il progetto è concluso il servizio sociale trasmette al tribunale per i minorenni una relazione sul percorso e sull'esito dell'intervento. Il Tribunale valuta il risultato che emerge dal rapporto, sente il minore e i genitori o chi esercita la responsabilità genitoriale e, con decreto motivato, può dichiarare concluso il percorso rieducativo, proseguire il progetto oppure "disporre il collocamento del minore in una comunità" nel caso in cui gli interventi previsti "appaiano inadeguati" al caso.

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