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Brumotti e troupe di Striscia aggrediti a Palermo: “Nella vettura non c’è il proiettile”

Dopo le verifiche sull’auto oggetto dei colpi degli aggressori a Palermo, i carabinieri ora stanno esaminando il girato della troupe di Striscia la Notizia per risalire ai responsabili dell’aggressione.
A cura di Antonio Palma
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C'è un colpo di scena nell'inchiesta sull'aggressione all'inviato Vittorio Brumotti e alla troupe di Striscia la Notizia, colpiti nel primo pomeriggio di domenica da una fitta sassaiola allo Zen 2 di Palermo mentre stavano realizzando un servizio sullo spaccio di stupefacenti nel popolare quartiere del capoluogo siciliano. Dagli accertamenti nella vettura colpita, eseguiti oggi dai carabinieri, infatti non sarebbe emersa nessuna ogiva del proiettile che sarebbe stato esploso contro l'auto provocando un evidente foro, come si vede dalle immagini dell'episodio diffuse. Al momento quindi gli inquirenti non possono confermare che contro l'auto sia stato esploso un colpo di carabina come detto in precedenza.

L'auto è stata ispezionata minuziosamente, ma i militari non sono riusciti a trovare alcuna traccia del proiettile, di cui gli stessi inviati della trasmissione di Canale 5 si sono accorti solo dopo l'aggressione constatando la presenza di un foro sulla carrozzeria oltre ai vari danneggiamenti causati dai grossi sassi scagliati contro la vettura. Le analisi scientifiche sulla vettura, che si trova ora nella sede della compagnia dei carabinieri di San Lorenzo, però proseguono. Per individuare i responsabili dell'assalto e dei danneggiamenti, allo stesso tempo proseguono anche le verifiche investigative tradizionali e quelle sul video girato dalla troupe televisiva.

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Come ricostruito da Brumotti e dagli altri, l'episodio è avvenuto verso le 16 di domenica quando l'inviato di Striscia e le telecamere erano appena usciti dall’auto per documentare come avviene e da chi è gestito lo spaccio di droga nel quartiere palermitano in cui erano stai già nei giorni precedenti. Subito è scattata l'aggressione , prima verbale con  insulti e minacce, anche di morte, poi con lancio di sassi  e pezzi di cemento da parte di un folto gruppo di abitanti del quartiere. La troupe di Striscia quindi, per evitare pericoli, è subito rientrata nell’auto blindata per ripararsi dagli aggressori. Mentre si allontanavano, però, il tetto della vettura è stato improvvisamente colpito e danneggiato  da un pesante blocco di cemento lanciato dal piano alto di una casa. Una volta lontani sono scesi dall'auto per verificare i danni scoprendo il foro di proiettile.

All'inviato di Striscia e a tutta la troupe è stata espressa solidarietà dal direttore di Canale 5, che ha scritto: "La violenza non è mai la risposta. Tanto meno per chi, con le sue inchieste, vuole testimoniare situazioni di degrado e di illegalità.  Giancarlo Scheri e tutta la squadra di Canale 5 manifestano tutto il sostegno possibile a Vittorio Brumotti, alla sua troupe e a Striscia La Notizia, per l'inqualificabile aggressione subita ieri pomeriggio nel quartiere Zen di Palermo nel corso di un'inchiesta sul traffico di stupefacenti". Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che in un post sulla sua pagina Facebook ha scritto: "Esprimo la netta condanna per quanto avvenuto ieri nel quartiere Zen 2, con gesti criminali contro l'inviato di Striscia la Notizia, i cui autori auspico siano presto individuati dalle Forze dell'Ordine e dalla Magistratura. Il mio apprezzamento e plauso al lavoro quotidiano delle Forze dell'Ordine e per quanti nel quartiere, cittadini e associazioni, si prodigano e praticano ogni giorno la cultura della legalità dei diritti".

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