Bocciato per cattiva condotta, viene salvato dal Tar: “E’ colpa degli insegnanti”

voto basso in condotta, comminato dagli insegnanti per via del comportamento "strafottente" tenuto nei confronti degli altri compagni di classe. Da qui la decisione di bocciare il ragazzino. I genitori però non sono stati a guardare, adducendo il fatto che negli anni precedenti il figlio era sempre andato bene (regolarmente promosso con la media del 7). Secondo mamma e papà, sarebbe stato invece penalizzato per aver avuto una litigio con un compagno, che gli ha procurato l'abbassamento del voto in condotta.
I giudici hanno dato ragione ai genitori dello studente, perché "l'abbassamento della condotta ha pesato ulteriormente su un curriculum già deficitario", mentre una nota disciplinare "avrebbe scalfito l'atteggiamento di arroganza e di sicurezza che l'alunno rivelava sovente nei suoi rapporti con i compagni e verso l'istituzione scolastica". E così il rendimento scolastico dello studente, già "tendente alla scarsa concentrazione e non perfettamente consapevole dei rischi che correva", sarebbe crollato. "L'atteggiamento di incostanza e la sicurezza nel comportamento arrogante sono stati incentivati dalla mancanza di una risposta disciplinare severa" si legge ancora nelle motivazioni della sentenza. Insomma, secondo il Tar la colpa è degli insegnanti che non hanno fatto abbastanza per recuperare lo studente.