Bimbo scosso, la mamma indagata per omicidio preterintenzionale: rischia fino a 18 anni
Omicidio preterintenzionale: è questa l'accusa a carico della mamma 29enne di Michele, il bimbo di 5 mesi morto a Padova lo scorso 28 dicembre dopo essere stato scosso dalla donna con violenza perché non dormiva. La decisione è del pubblico ministero della città veneta, Roberto Piccione. Il genitore, se condannato, rischia dai 10 ai 18 anni di carcere. Tuttavia, si attendono i risultati dell'autopsia già effettuata sulla salma del piccolo e che dovrebbero arrivare a breve. Le indagini autoptiche dovranno stabilire il grado di violenza con cui il bambino è stato scosso in quei momenti in cui, come dice l'avvocato Leonardo Massaro, la mamma ha perso il controllo di sé in una sorta di blackout temporaneo.
"La mia cliente non ha ancora preso coscienza dell'accaduto e non si capacita del fatto che Michele non ci sia più", aveva spiegato il legale dopo uno dei primi incontri con la donna e il marito, sottolineando come la 29enne "ricordi che il bambino piangeva da oltre due ore, forse due ore e mezza, probabilmente per colpa di un dentino che stava spuntando ma non è in grado di riferire se l'ha cullato con troppo vigore". Il fatto si era verificato la notte del 21 dicembre e il piccolo è morto 7 giorni più tardi. Proprio in seguito al decesso, il capo d'accusa per la mamma è passato da lesioni gravissime a omicidio preterintenzionale. Intanto a Mestrino, paese di residenza della famiglia di Michele, è tutto pronto per i funerali del neonato, che si terranno domani, mercoledì 8 gennaio nella chiesa di San Bartolomeo.