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Bassano del Grappa: fidanzati 15enni volevano uccidere i genitori. Fermati grazie a un coetaneo

Una 15enne e il suo fidanzatino della stessa età volevano uccidere i genitori: il folle piano, architettato a lungo in chat dai due giovani di Bassano del Grappa, era stato studiato meticolosamente anche se andavano ancora decisi alcuni dettagli, soprattutto il metodo con cui mettere in atto il duplice omicidio.
A cura di Davide Falcioni
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Una ragazzina di 15 anni e il suo fidanzatino della stessa età volevano uccidere i genitori: il folle piano, architettato a lungo in chat dai due giovani di Bassano del Grappa, era stato studiato meticolosamente anche se andavano ancora decisi alcuni dettagli, soprattutto il metodo con cui mettere in atto il duplice omicidio. I due avrebbero dovuto scegliere tra avvelenamento, soffocamento o accoltellamento. Il folle progetto criminale è stato sventato in tempo dai carabinieri grazie all'allarme lanciato da un amico dei due aspiranti killer che, appena capito che non stavano scherzando, è corso a denunciarli. Il caso è ora al vaglio della Procura dei Minori di Venezia.

Stando a quanto appreso i due adolescenti, che frequentano le scuole superiori, da tempo seguivano un percorso di psicoterapia con finalità rieducative. I genitori della 15enne erano ignari di tutto. I ragazzi sono attualmente indagati e spetterà ai giudici del Tribunale per i Minori di Venezia occuparsi della vicenda, sulla base del fascicolo in corso d’opera da parte dei carabinieri di Bassano del Grappa, che hanno acquisito vari elementi, a partire dai siti internet consultati dalla coppia. Stando a quanto accertato l'idea di “fare fuori” i genitori sarebbe scaturita nei primi giorni d’estate, dopo il periodo di lockdown.

L'ipotesi degli inquirenti è che a scatenare tanto risentimento possa essere stato un elemento esterno, probabilmente un gruppo conosciuto sul web: una sorta di setta o forse una comunità virtuale su internet che potrebbero aver manipolato le menti dei due adolescenti. Si resta ancora nel campo delle ipotesi, però, in attesa di ricavare indicazioni più precise dalle analisi dell'attività online dei due quindicenni. Quel che è certo è che a segnalare il pericolo è stato un coetaneo dei due che ha raccontato tutto agli investigatori evitando una possibile tragedia.

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