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Bari, primo giorno di monopattini: due rubati e cinque distrutti. Il sindaco: “Che vergogna”

Solo 24 ore prima il servizio di condivisione era stato lanciato nel corso di una conferenza stampa alla quale aveva preso parte proprio il primo cittadino: “Mi vergogno per questa gente che continua a provare a distruggere i nostri sforzi e i nostri sogni “
A cura di Biagio Chiariello
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Due monopattini rubati e cinque distrutti. Questo il bilancio del primo giorno servizio di sharing dei monopattini messi a disposizione dal Comune di Bari per incentivare l’uso di mezzi di trasporto più eco-friendly della convenzionale automobile. È l’amara constatazione del sindaco del capoluogo pugliese, Antonio Decaro, che si sfoga sulla sua pagina Facebook: “Lo so, alcuni di voi staranno pensando: “E cos’altro ti aspettavi?”. Ecco, io mi aspetto civiltà. Io mi aspetto rispetto. Io mi aspetto che la mia città e i miei cittadini mi facciano sentire orgoglioso, ogni giorno, di essere il sindaco di Bari. Oggi invece io mi vergogno. Mi vergogno per questa gente che continua a provare a distruggere i nostri sforzi e i nostri sogni. E mi vergogno anche per quelli che, con una rassegnata accondiscendenza, in fondo, li giustificano, come se fosse una cosa normale. Cosa mi aspetto? Mi aspetto che Bari diventi una città europea, moderna, pulita, civile. E non mi arrendo. Come non si arrendono i tanti tra voi che invece di chiedersi: “E che ti aspettavi?” ogni giorno mi dicono: “Coraggio, vai avanti”, lo sfogo di Decaro che 24 ore prima aveva preso parte alla conferenza stampa di presentazione del servizio.

A segnalare i primi disagi erano stati Dino Rizzi di Retake e dal consigliere del Municipio I Francesco Ventrella, in relazione al primo danneggiamento di un monopattino poi lasciato vicino a un palo. "Voglio uscire dall’ovvietà – scrive Ventrella sul social network – , allontanare quel banale comune sentire, dietro cui nascondersi, quella frase “A Bari non si può…..” . Eppure mi domando perché non si può? E’ troppo facile non raccogliere la sfida , perdere un’occasione importante trincerandosi dietro la maleducazione e i comportamenti vergognosi di pochi, anzi pochissimi. Sarebbe troppo facile fare un passo indietro, rinunciare al servizio e riconoscere un fallimento culturale e generazionale, che di fatto rappresenterebbe la vera sconfitta".

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